Therese Neumann: Aveva previsto anche l’attentato al Papa

Sono molte le profezie attribuite alla mistica Therese Neumann ed alcune si sono avverate, come quella relativa all’attentato al Papa.

Teresa Neumann
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Dopo la morte di Papa Pio XII, Therese Neumann, la nota mistica temuta anche da Adolf Hitler, disse: “Sul trono di Pietro siederà l’angelo proveniente dal mare.

Therese Neumann e papa Giovanni XXIII

Porterà il nome di un Papa che non fu Papa e regnerà oltre il mio tempo”.
Venne eletto, infatti, il Cardinale Angelo Roncalli, che veniva da Venezia (“l’angelo proveniente dal mare”). Il nuovo Pontefice assunse il nome di Giovanni XXIII, del Papa decaduto perché condannato per simonia (“il nome di un Papa che non fu Papa) e, quando Therese Neumann morì, lui era ancora Papa (“regnerà oltre il mio tempo”).

Therese Neumann: La profezia su Giovanni Paolo II

Ma le profezie associate alla mistica furono anche altre. Nel 1959, Therese Neumann disse: “Fra dieci anni, o poco più, l’uomo guarderà la Terra dalla Luna”. Nel 1969, l’uomo andò sulla luna.
Aveva anche detto: “Ho visto il Santo Padre con le vesti macchiate di sangue. L’ho visto su una piazza gremita di gente … Ho sentito gridare e ho sentito il rumore di un’autovettura che si stava allontanando” e sicuramente si riveriva a ciò che accadde a Papa Giovanni Paolo II il 13 Maggio del 1981, quando Ali Agca gli sparò in piazza San Pietro.

Tra le profezie di Therese Neumann ce ne sono alcune che riguardano il nostro tempo e che attendono di avverarsi.

Ho visto rovesciare sulla terra ceste piene di serpenti, che strisciavano sulle città e sulle campagne, distruggendo tutto. E quando l’opera di distruzione è stata compiuta ho visto scendere sulla terra degli angeli, sotto forma di uomini”. “Il mondo intero sarà affidato a bestie orrende”.
“L’ignoranza, il disprezzo per la cultura, la violenza, il lassismo, il materialismo, saranno i piedi dello scranno sul quale siederà il serpente dei serpenti. Vedrete allora l’asino dettare legge al leone. Vedrete gli allievi insultare i loro insegnanti; vedrete la cultura bruciare sulla pubblica piazza, in nome della cultura.

Therese Neumann: “Ho visto la terra aprirsi come una vecchia ferita”

Troppi leoni avranno il cuore dell’asino, e si lasceranno trarre in inganno. Ho visto il mondo affidato a bestie orrende, con la testa d’asino e il corpo da serpente. Ho visto l’orrenda strage degli uomini di pietà e degli uomini d’intelletto. Quando poi l’epidemia avrà contaminato ogni casolare, si renderà necessaria una purificazione generale. L’acqua dovrà lavare ogni granello di sabbia che copre la terra.
Ho visto san Bernardo e tanti altri spiriti eletti ritornare sulla terra, per istruire le genti. E le genti, finalmente, sapranno fare tesoro dell’insegnamento. E l’armonia del tutto si fonderà nella verità e nell’amore”.

“Ho visto scendere dal cielo un’enorme quantità di foglie secche. E su ogni foglia c’era una scintilla di fuoco.
Un uomo che mi stava vicino, gridò a gran voce: scostatevi, perché piove la pestilenza stellare. Molti cercarono di fuggire, ma vennero ugualmente raggiunti dalle foglie secche. E quando una di queste si posava sulla pelle, si formava una macchia nera, e dalla macchia nera usciva uno zampillo di sangue”.

Inondazioni e terremoti

“Ho visto fiumi enormi rompere gli argini, trascinando cose, uomini e cavalli. Ho visto la terra aprirsi come una vecchia ferita, e da questa sgorgare del sangue marcio … Mi sembra che la terra fosse diventata un tappeto sospeso nell’aria … Tutto tremava e sobbalzava, rendendo difficile mantenersi in equilibrio … Poi ho visto aprirsi una voragine… Ho visto aprirsi la terra, afferrare case e uomini e poi richiudersi”.

Teresa Neumann
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“Ho visto sulla strada, molta gente che respirava a fatica, mentre nel cielo si stavano addensando nubi gialle. Ho visto uomini salire sugli alberi per cercare un po’ d’aria. Ho visto uomini tagliarsi la gola, nella disperazione e nella speranza di succhiare un po’ d’aria”.
Ho visto un cimitero nel quale venivano sepolti i sogni dell’uomo. E ogni sogno aveva una lapide. E su ogni lapide c’era un epitaffio … Su una pietra era scritto: ‘Qui giace il sogno dell’uomo, di correre più veloce del vento’.

Altrove, ho visto scritto: ‘Qui giace il sogno dell’uomo di prolungare all’infinito la sua vita’. C’era poi la grande tomba, che racchiudeva il grande sogno. E l’epitaffio diceva: ‘Qui giace l’uomo che si credeva un dio’.”.

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Antonella Sanicanti

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