
Sono ben cinque anni che, in Islanda, si stanno perpetuando una serie di aborti, autorizzati e incitati, che impediscono, ai feti affetti da Trisomia 21, di venire al mondo.
In Inghilterra, come in molti altri Paesi del Nord Europa, si raggiunge una percentuale altissima, quasi del 90%, di bambini Down abortiti.
A nulla sembrano servire, dunque, le ricerche, le statistiche, come le testimonianze delle stesse persone Down, nonché dei loro familiari, che attestano come questo handicap sia socialmente superabile; che, chi ne è affetto, può integrarsi nella comunità e ritagliarsi una gran fetta di dignità.
A sottolineare l’errore dell’aborto, in casi come questo (per noi è un errore in ogni caso), arriva una grande azienda mondiale: la Gerber, che produce e diffonde prodotti per i bambini, appunto.
Dall’anno della sua fondazione, il 1928, l’azienda cambia, ogni anno, l’immagine del bambino che pubblicizzerà i prodotti.
Il concorso ha sempre richiamato l’attenzione dei consumatori, tanto che, nel 2017, sono arrivate ben 140.000 foto da selezionare.
La Gerber, tra tutti, ha scelto Lucas Warren, un bambino di 18 mesi della Georgia (USA), affetto dalla sindrome di Down.
Quel sorriso esprime tutto il diritto alla vita!
“Si tratta di un altro importante messaggio di inclusione, che riconosce ai bambini con sindrome di Down il loro essere, prima di tutto, bambini”, afferma l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down).
Speriamo che il sorriso di Lucas possa riscaldare i freddi cuori di chi avrebbe voluto spegnere la sua vita.
Antonella Sanicanti