L’associazione ‘La Terra di Piero’ costruisce il primo parco giochi per disabili

Perché il parco giochi inclusivo costruito dall’associazione ‘Terra di Piero’ in Tanzania è così importante?

Perché si tratta del primo nel suo genere in Tanzania e probabilmente in Africa.

Parco giochi per disabili in Tanzania
(Screenshot Video/ Repubblica. tv)

Il parco giochi inclusivo ad Ipogolo

Gli schiamazzi di bambini felici che si divertono tutti insieme in un luogo dedicato esclusivamente a loro. Questo è il primo dettaglio che emerge dal servizio di ‘Repubblica.tv‘ sul parco giochi costruito dai volontari de ‘La Terra di Piero‘ nei pressi di una scuola primaria a Ipogolo (Tanzania). Un istituto che accoglie 1.700 studenti, alcuni dei quali, circa 60, sono affetti da disabilità. Ciò che rende speciale quel luogo è che è stato costruito in modo tale che tutti i bambini, compresi quelli affetti da disabilità, possano giocare insieme, senza che fastidiose barriere architettoniche o giochi adatti solamente a bambini normodotati creino un discrimine.

Sergio Crocco, presidente dell’associazione di volontari che ha reso possibile tutto questo, è raggiante ai microfoni di ‘Repubblica’ mentre spiega che questo piccolo parco giochi inclusivo è unico nel suo genere in Tanzania e probabilmente in tutta l’Africa. Ciò che lo ha colpito nel giorno dell’inaugurazione è stata la reazione dei bambini: “Vedere tanto entusiasmo mi ha provocato un brivido, perché capisci che ci sono tanti e tanti bambini che non hanno mai visto un gioco, noi parliamo qui di videogiochi ma lì non hanno mai visto un’altalena o un girello”.

La storia e l’impegno dell’associazione ‘La Terra di Piero’

A spiegare com’è iniziata l’opera di volontariato di questi uomini di Cosenza e qual è stato lo sprone che li ha spinti a creare ‘La Terra di Piero’ è lo stesso Sergio Crocco che dice: “Nasce purtroppo da un evento traumatico, la morte di Piero Romeo. Era un ultrà del Cosenza come noi, ma era soprattutto un ultrà della solidarietà umana. Da quel momento abbiamo deciso di portare avanti le sue battaglie, le sue lotte e sopratutto i suoi sogni”.

Un impegno quello di questi volontari che ha portato alla creazione di un primo parco giochi inclusivo nella loro città natia e che oggi è fondamentale in molti progetti di volontariato in giro per l’Africa, tra i quali la costruzione di una scuola materna ed di un pozzo per estrarre acqua potabile a Bedaia (Repubblica Centro Africana).

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Luca Scapatello

Fonte: Repubblica.it

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