Che cosa ci insegna la preghiera sin dal mattino?

È il tempo della rinascita, della resurrezione in Cristo per ciascuno di noi. Dopo le tenebre della morte, la Sua luce si è fatta largo con forza e la gioia della sua presenza viva in mezzo a noi, si è fatta spazio.

Anche le orazioni e le preghiere, durante il tempo di Pasqua, si adattano a questo momento di gioia.

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Pregare nel tempo di Pasqua

Ci sono dei particolari momenti dell’anno liturgico durante i quali la nostra attenzione, la meditazione e di conseguenza la preghiera, cambia. Ad esempio: nel periodo di Quaresima, il nostro pensiero va alla penitenza, a chiedere perdono a Dio dei nostri peccati e a meditare su quella che è, poi, la Passione e Morte di Gesù.

Ma ad ogni momento di tenebre ed oscurità, “una luce risplende” su tutte le altre. È la gioia della Resurrezione, della vittoria di Cristo sulla morte e sul peccato. Le donne che andarono al sepolcro, come anche i discepoli, ancora non l’avevano compreso. Ma quando l’Angelo disse loro: “Perché cercate fra i morti colui che è vivo?”, i loro occhi si aprirono e si illuminarono di quella luce che solo Gesù può dare.

Cosa cambia nella preghiera del tempo Pasquale

Il tempo Pasquale è composto da ben 50 giorni che vanno dalla Pasqua fino alla Pentecoste, quando lo Spirito Santo scenderà su ciascuno di noi, come è accaduto per gli Apostoli. In questi 50 giorni, la Liturgia delle Ore e i Vangeli propongono i brani e le preghiere che ci accompagnano per mano in questo momento di gioia: dalle apparizioni di Gesù ai suoi apostoli, ai discepoli di Emmaus, sino all’Ascensione al cielo e la promessa del dono dello Spirito Santo.

C’è un perfetto abbinamento che può esser fatto in questo periodo, specialmente al mattino: il nostro risveglio, la luce, la resurrezione. Ringraziamo Dio per la “gioia che ci da di rivivere ogni anno la risurrezione del Signore”, ma anche perché ci fa partecipi della gloria di Gesù.

Quanto è bello svegliarsi la mattina, fare il segno di croce, e pregare semplicemente: “Il Signore è davvero risorto. Alleluia!”. Quell’Alleluia è già di per se una grande lode a Dio, un ascio di luce che entra nella nostra esistenza e che l’accompagnerà per tutto il giorno.

La luce, il risveglio, la resurrezione

La mattina siamo invitati a guardare al cielo, il nostro risveglio richiama una rinascita, una nuova speranza, accompagnati da un brano del Vangelo che ci parla di come Gesù ancora continua a manifestarsi ai suoi discepoli e a coloro che, durante la predicazione l’hanno seguito, ci fa guardare con occhio diverso la giornata, sotto una luce nuova.

Come dice il Salmo 104: Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome, proclamate fra i popoli le sue opere”. Ecco: il nostro cuore sia colmo di gioia, quella gioia che solo il Signore ci può dare, e che ci dona con la sua Resurrezione.

Il Vangelo ci illumini, come i gesti di Gesù lo fecero con i discepoli di Emmaus

E, ogni volta che leggiamo un brano del Vangelo, chiediamo la grazia di restare stupiti come i discepoli di Emmaus: “Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture? Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!.

Il Tempo pasquale sia la luce nel nostro cammino di fede, quella che mai si spegne neanche nei momenti della tribolazione, ma anzi ogni prova attraversata in unione a Gesù diventa occasione per splendere di più.

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