Le credenziali d’attore di Sylvester Stallone non sono tra le più quotate di Hollywood, eppure l’attore americano è riuscito a ritagliarsi uno spazio nella storia del cinema mondiale grazie alla creazione di un personaggio e di un film senza tempo: Rocky Balboa. Che siate o meno fan della saga del pugile italo americano, il nome Rocky trascende le sale cinematografiche e fa parte della cultura popolare del nostro tempo. Il perché di questo successo sta proprio nel protagonista: Rocky Balboa (sopratutto nel primo film) non è il classico pugile che punta a fare carriera, ma un uomo semplice che nella vita ha dovuto incassare diversi pugni (metaforici s’intende) e che accede al ring per puro caso, mentre la sua vita procede all’interno di una fabbrica e stenta a decollare a livello personale.
Rocky, insomma, è una storia di riscatto sociale che insegna come chiunque anche il più umile possa trovare la strada che ricerca da tempo se solo ha il coraggio e la fede di perseguirla. Proprio la perseveranza e la fiducia sono le armi che permetto al pugile di arrivare alla finale dei pesi massimi e riuscire a conquistare il favore del pubblico e la stima del campione mondiale dei pesi massimi Apollo Creed. Proprio l’anima sociale del film, la profondità del protagonista e l’avvincente storia di riscatto sono le caratteristiche che sono valse l’Oscar come miglior film nel 1977. Successo di critica che si è ripetuto con l’ultima iterazione della saga (Creed) che ha vinto diversi premi, tra cui il Golden Globe a Sylvester Stallone come ‘Miglior attore non protagonista’.
Proprio in occasione di quella premiazione l’attore americano ha parlato del successo di Rocky e della genesi del personaggio: “E’ una storia di fede, integrità e vittoria. Gesù è l’ispirazione per chiunque debba compiere un percorso. Potresti paragonare il suo coraggio (di Rocky) a quello di Davide”. Non è la prima volta che Stallone sottolinea la componente religiosa della sua creatura, in una precedente intervista aveva dichiarato che Rocky aveva una missione da compiere e quando gli è stato chiesto come la boxe potesse associarsi al messaggio cristiano questo aveva risposto: “Una persona che va ad affrontare il male in un rapporto uno-a-uno, questo è fondamentalmente Rocky (…). È una metafora della vita”. In conclusione, durante quell’intervista Stallone affermava: “C’è una chiamata, e credo che sia un messaggio perfetto per quello che sta accadendo. C’è del male (nel mondo), non abbiamo esempi a cui aggrapparci, e Rocky è un uomo umile che crede nel fatto di sacrificarsi per gli altri”.
Luca Scapatello
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