Nella chiesa del piccolo villaggio di Šurmanci, località a pochi chilometri da Medjugorje, si trova un’icona miracolosa di Gesù Misericordioso.
Nel 1990 quest’icona si trovava nel Santuario della Divina Misericordia a Trento. Qui è avvenuta la guarigione miracolosa di Ugo Festa.
Così il giorno dopo, il 29 aprile, Ugo si fa portare all’udienza del Santo Padre, nell’Aula Nervi, con la medaglietta al collo e quell’immagine fra le braccia per farla benedire dal Papa, ma con qualche imbarazzo perché lui non è mai stato uno stinco di santo. Sulla scalinata di S. Pietro, Giovanni Paolo II passa proprio vicino a lui. Il Papa lo guarda, si ferma, benedice l’immagine e chiede a quell’uomo strano e sofferente: “come sta?”. Ugo a questo punto dà sfogo a tutta la sua disperazione, dice di sentirsi completamente sconfortato e di essere profondamente in crisi. In quel suo pianto c’è tutta la sua vita di dolore e la sua ribellione.
Il Papa lo ascolta, con tenerezza gli sorride e poi gli dice: “Ma come puoi essere in crisi se hai fra le tue braccia Gesù Misericordioso? Affida tutto te stesso a Lui e prega la mia sorella Faustina che interceda per te”.
Ugo è colpito dalle parole del Papa. Dentro di sé qualcosa è cambiato. Decide così di andare davvero al Santuario della Divina Misericordia, a Trento. Davanti a quell’immagine di Gesù, a grandezza naturale, prega per tre giorni. Il quarto accade qualcosa di inspiegabile e straordinario. Ugo nota d’improvviso che l’immagine è diventata viva e Gesù gli sta realmente tendendo le sue braccia; sente che tutto il suo corpo è attraversato da un calore molto forte. Si ritrova in piedi con le braccia protese verso il Signore e lo invoca con forza. Vede Gesù venire verso di lui, con quella veste bianca che ondeggia, come nella brezza. Ugo in una frazione di secondo pensa: “Mio Dio, ma è l’uomo di Galilea. E viene proprio verso di me!”. Non crede ai suoi occhi, dubita, teme di essere diventato pazzo, di sognare. A questo punto sente Gesù che pronuncia queste chiare parole: “Alzati e cammina!”. E così comincia a camminare. Di colpo tutte le gravi malattie che lo affliggevano sono sparite, sono state guarite. D’improvviso si trova fisicamente sano come mai era stato nella sua vita. In un istante è un altro uomo. Per sincerarsene corre fuori. E’ sconcertato, ma felice.
Il 19 agosto seguente Ugo Festa torna a San Pietro, all’udienza del papa. Viene portato ancora una volta da lui. Non più lacrime di dolore ma solo di gioia. Racconta a Giovanni Paolo II l’immensa grazia che ha ricevuto e lo ringrazia per avergli raccomandato, il 29 aprile precedente, di rivolgersi alla Divina Misericordia. Da questo momento comincia per lui una nuova esistenza.
Nel frattempo, su richiesta dell’arcivescovo di Spalato mons. Franic, l’icona viene spedita a Spalato in occasione di un’importante processione per la pace, con destinazione Medjugorje. Qui, dapprima, viene collocata nella Cappella dell’Adorazione e poi trasferita nella chiesa di Šurmanci dove si trova tutt’ora. In questa chiesa, oltre all’icona di Gesù Misericordioso, viene custodita anche una reliquia di S. Faustina.