Stupra la figlia di 1 mese, condannato a 244 anni di carcere

stupra la figlia di 1 mese
(Websource)

Uomo stupra la figlia di 1 mese e viene arrestato. Durante il processo la giuria lo ha condannato a scontare una pena detentiva di 244 anni.

Il 14 marzo del 2014 Patricio Medina (all’epoca 27enne) è sotto effetto di metanfetamina da 2 giorni, in preda agli effetti della droga si scaglia con violenza contro la figlia di appena un mese e la stupra. Il terrificante attacco sessuale è costato alla piccola la frattura di una gamba e di una costola, oltre a diverse lesioni interne. L’uomo è stato arrestato poco dopo, ancora sotto effetto della droga. Nel corso della detenzione, l’uomo avrebbe poi confessato la violenza sessuale ai danni della figlia ad un altro detenuto, il quale ha immediatamente denunciato l’uomo e successivamente testimoniato contro di lui durante il processo. La polizia ha in un secondo momento arrestato la madre della bambina, anche lei sotto effetto di droghe, per aver messo in pericolo la vita della figlia e quella di altri due bambini.

Orco stupra la figlia di 1 mese: condanna esemplare a 244 anni di carcere

Il processo ai danni di Medina si è concluso in questi giorni e la condanna decisa dalla giuria del Texas è stata riportata su tutti i maggiori quotidiani internazionali. L’uomo, infatti, è stato condannato a scontare 244 di carcere per violenza sessuale ai danni di un bambino minore di 6 anni, lesioni aggravate a minore e per aver messo in pericolo la vita di un minore. Medina avrà diritto a richiedere la libertà condizionata solamente tra 80 anni, quando avrà compiuto 107 anni. Gli è stata dunque preclusa la possibilità di uscire dal carcere a vita, o comunque finché non sarà abbastanza anziano da non rappresentare più un pericolo per nessuno. Dopo la lettura del verdetto, il procuratore ha dichiarato: “Il verdetto della giuria assicura che questo bambino e tutti i bambini saranno al sicuro da questo predatore per almeno 80 anni”.

Segui tutte le nostre News anche attraverso il nuovo servizio di Google News, CLICCA QUI

Luca Scapatello

Impostazioni privacy