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Studente italiano vittima di bullismo in Inghilterra: “Sono dispiaciuto per loro”

Marzio Fagioli (21 anni) vittima di un’aggressione a Cambridge

Stanno suscitando un discreto clamore le immagini di un 21enne italiano vittima di un’aggressione a Cambridge nei giorni scorsi. Il ragazzo, Marzio Fagioli, ha pubblicato delle foto che mostrano lo stato del suo volto dopo che un gruppetto (3 ragazzini) di adolescenti britannici lo ha aggredito senza alcun motivo per strada. Secondo il racconto fornito dal ragazzo italiano, la sera dell’aggressione si trovava a bordo della sua bicicletta e stava pedalando nella pista ciclabile per fare ritorno a casa quando, ad un tratto, uno dei tre ragazzi lo ha intercettato e spinto per farlo cadere a terra. In quel momento sono intervenuti gli altri due bulli che hanno cominciato, insieme al complice, a colpire con calci e pugni la testa del malaugurato ragazzo.

Il post di Marzio: “Non sono arrabbiato con voi, siamo tutte vittime”

Il post di Marzio è un invito a trovare una soluzione all’aggressività crescente nelle nuove generazioni. Sin dalle prime parole il ragazzo italiano precisa che non vuole alimentare polemiche e non vuole generare ulteriori discorsi violenti: “Voglio solo dire che non sono sconvolto. Non provo risentimento o astio nei confronti dei tre ragazzi che hanno ridotto in questo modo il mio volto. In verità sono dispiaciuto per loro. Sono dispiaciuto per la classe sociale e la generazione che rappresentano”.

Dopo aver chiarito che il suo post non vuole essere un semplice sfogo di rabbia per l’ingiustizia subita, il giovane italiano analizza quanto capitatogli da una prospettiva più ampia scrivendo: “La violenza gratuita e la rabbia di cui sono stato vittima lunedì non è che un altro esempio di come la nostra società sia a pezzi e di cattiva educazione, che probabilmente era già presente nelle precedenti generazioni. In un circolo infinito, chi riceve una pessima educazione la tramanda ai figli e così questi lo faranno con i propri”.

Il post di Marzio si conclude con un invito al dialogo, al fine di evitare che determinati comportamenti possano diventare un’abitudine: “Il mio primo obiettivo è quello di provare e far crescere la società, di creare un migliore ambiente dove i miei figli possano crescere. Vi prego provateci e capite, mantenete un punto di vista aperto su quanto successo e su questi ragazzi, affinché questo possa divenire il primo passo per tutti noi per discutere su come migliorare le cose”.

Luca Scapatello

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Scritto da
Luca Scapatello

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