In un articolo pubblicato ieri su ‘La Stampa‘ viene portata all’attenzione degli italiani una richiesta molto particolare avanzata al presidente della Camera Roberto Fico da alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle: un’aula in cui praticare yoga e meditazione all’interno di Montecitorio. La proposta in realtà risale addirittura alla precedente legislatura ed era stata avanzata come ipotesi dalla deputata grillina Dalila Nesci, secondo la quale una simile possibilità permetterebbe ai parlamentari di avere una valvola di sfogo dallo stress in parlamento, durante le intense giornate di lavoro, qualcosa di molto simile a quanto offrono alcune aziende ai propri dipendenti per creare gruppo e senso di appartenenza all’azienda, proponendo un’ora di attività fisica ad inizio giornata o durante la pausa pranzo.
Secondo quanto apprendiamo dal quotidiano torinese si tratterebbe dunque di una semplice proposta che al momento non ha avuto sviluppi significativi, ma che pare sia diventata molto popolare tra i deputati del M5S. Tra questi ci sarebbe anche Carmen Di Lauro che ad ‘AdnKronos‘ ha spiegato: “Viviamo in una società disumanizzata in cui trascorriamo la maggior parte del nostro tempo tra lavoro, computer, tablet, smartphone. Perdiamo il contatto con la nostra interiorità e con il momento presente. Se pensiamo che il governo è dovuto intervenire tramite un decreto per installare sui seggiolini dei bambini un apparecchio che avvisi i genitori in caso di ‘dimenticanza’ in auto, è evidente che vi è un grosso problema”.
Sulla necessità di trovare una valvola di sfogo in una realtà in cui si è assorbiti costantemente da impegni lavorativi c’è poco di cui discutere. Diverso è il discorso legato all’introduzione di questa pratica all’interno di un luogo come Montecitorio.
Non sta di certo a noi giudicare chi pratica lo yoga, ma sicuramente ricordare che troppo spesso se ne parla come di una semplice disciplina psico-fisica si. Lo Yoga è a tutto gli effetti una filosofia, una religione originaria dell’India che mira, attraverso pratiche meditative ed ascetiche alla realizzazione della salvezza spirituale. In chiaro contrasto con i principi della fede cattolica. Il punto non è questo, ognuno è libero di professare il proprio credo ma se si vuole introdurre un’aula per lo yoga perchè non ri-proporre anche quanto sostenuto dall’allora presidente della Camera Irene Pivetti di celebrare una messa prima di ogni seduta?
O magari, visto che ci si vuole liberare la mente, raccogliersi nella meravigliosa cappella in Adorazione davanti al Santissimo? Così. per par condicio. Nessuno, infatti, impedisce ai deputati di trovare un metodo per lo stress in parlamento e riequilibrare la propria salute fisica e mentale una volta conclusa la giornata lavorativa o prima di iniziarla. Proprio per questo riteniamo che l’introduzione di un’aula per la meditazione non sia una priorità. Gli uomini di governo, farebbero meglio a pensare in che modo venire incontro e risolvere i problemi dell’elettorato.
Luca Scapatello
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