Attentato terroristico in chiesa a Damasco durante la Messa: decine di morti e feriti

Messa insanguinata a Damasco: l’ISIS colpisce in chiesa con un attentato. Il bilancio è tragico: 22 morti, decine di feriti. Il luogo di culto è devastato.

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Il terribile attentato in una chiesa di Damasco – lalcuedimaria.it

Un attentato kamikaze ha sconvolto, ieri la celebrazione della santa Messa in una chiesa di Damasco, capitale della Siria. Il risultato della strage è terribile: si calcolano 20 morti e ammonta ad oltre 60 il numero dei feriti.

Si stava celebrando la santa Messa nella chiesa greco ortodossa di Sant’Elias a Damasco quando un uomo è entrato e ha sparato sui fedeli prima di farsi esplodere. Attimi di terrore e una conclusione drammatica: ci sono alcuni sopravvissuti, ma tra le vittime risultano esserci anche dei bambini.

Strage a Damasco: attentato dell’Isis in chiesa

Nella chiesa, sita alla periferia di Damasco c’erano circa una trentina di persone alla celebrazione eucaristica domenicale.  L’attentatore ha fatto irruzione e ha cominicato a rivolgere colpi di arma da fuoco sui presenti. Aveva indosso una cintura esplosiva ed è stato presto identificato dalle autorità siriane come un affiliato all’Isis.

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Strage kamikaze durante la messa a Damasco – lalucedimaria.it

Poi si è fatto esplodere morendo suicida. Si è verificata, dunque, una violenta esplosione che ha distrutto quasi completamente l’edificio causando il coinvolgimento di altre persone per cui il numero delle vittime è aumentato.

Ci sono stati dei sopravvissuti: sono coloro i quali hanno fatto in tempo a nascondersi tra i banchi o dietro l’iconostasi, la zona che chiude la parte riservata al clero da quella dei fedeli. Per altri però non c’è stato niente da fare.

Le immagini di quel che resta dopo l’attentato sono agghiaccianti. Con il passare delle ore sono emersi i terribili racconti dei sopravvissuti che hanno portato la loro testimonianza delle urla dell’attentatore quando ha iniziato l’agguato e prima di compiere il gesto suicida.

Il terrore dell’Isis di nuovo in agguato

L’attentatore rusulta essere a tutti gli effetti un membro dell’Isis, che purtroppo ha ancora una forte presenza nel Paese e si oppone al nuovo corso. Nonostante non ci siano state, finora, rivendicazioni ufficiali, non si hanno dubbi circa la matrice dell’attentato.

Il pericolo viene da cellule dello Stato Islamico ancora fortemente presenti nel territorio. Il loro agire passa da rapimenti e richieste di pedaggi nella zona che va dal deserto all’Iraq.

Il quartiere di Dwelah, dove si trova la chiesa oggetto dell’attentato, ospita una comunità cristiana abbastanza numerosa. Anche questo ha di certo contribuito a renderla un obiettivo sensibile, nonostante si tratti di un’area mista abitata da oltre che da cristiani anche da sunniti ed alawiti. Una persona presente all’attentato è riuscita a testimoniare l’accaduto in un video, poi diffuso online e diventato virale, in cui è stata immortalata tutta la scena dell’attentato.

Dopo l’ingresso dell’attentatore e i primi spari se ne sono susseguiti altri prima dell’esplosione kamikaze. Una fonte di sicurezza siriana ha rivelato all’agenzia Reuters che l’ISIS avrebbe tentato diversi attacchi di questo genere in Siria dal periodo della caduta del regime di Bashar al Assad lo scorso dicembre. In questo caso, però, si tratterebbe del primo episodio portato a termine in modo così devastante.

Il ministro dell’Informazione siriano Hamza Mostafa ha parlato di “vile attacco terroristico” assicurando l’impegno a proteggere la società e combattere contro quest’organizzazione criminale.

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