Storico, insolito e prelibato | È il particolare omaggio a San Giovanni Battista

Cosa mangiava e quali sono i cibi dedicati a San Giovanni Battista, da sempre omaggiato con feste e sagre in varie parti d’Italia? Dalla tradizione contadina un cibo gustoso e particolare per festeggiare il Precursore di Gesù. 

Definito da Gesù stesso come “il più grande tra i nati di donna” , San Giovanni Battista è considerato il precursore di Gesù, colui che ha annunciato la sua venuta.

san giovanni battista
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La sua nascita fu una grazia annunciata dall’arcangelo Gabriele a suo padre Zaccaria che con Elisabetta sua moglie, dopo lunghi anni di matrimonio ricevette il dono tanto atteso, quando ormai l’età era avanzata e sembrava impossibile. Eccezionalmente viene ricordato oggi, e non il 24 giugno, giorno in cui quest’anno ricorre la Solennità del Sacro Cuore di Gesù. 

Chi era il Giovanni detto “Il Battista”?

San Giovanni Battista lo ritroviamo esultare di gioia nel grembo di sua madre durante la visita di Maria e una volta nato e cresciuto iniziò a predicare, era considerato un profeta e accorreva gente da varie regioni per ascoltarlo. 

Battezzava in segno di conversione, affermando che “colui che viene dopo di me è più grande di me e io non sono degno di sciogliergli il legaccio dei sandali”. 

Di San Giovanni Battista, che morì per ordine del re Erode per decapitazione, sappiamo che svolgeva una vita ascetica, si ritirava nel deserto, e quindi era molto dedito al digiuno. 

Riguardo l’aspetto alimentare si nutriva del cibo di chi svolgeva una vita da nomade nelle campagne e attraversando il deserto. 

Si trattava quindi di un cibo immediato, che non richiedeva particolare preparazione, e in molte circostanze era certamente un cibo provvidenziale. 

Non beveva bevande inebrianti e si narra che si nutrisse molto di erbe e di locuste, un uso culturalmente a noi lontano, ma probabilmente corrispondente alle usanze del luogo e dell’epoca. 

I cibi tradizionalmente associati a San Giovanni Battista 

Anche per tutta una serie di superstizioni che nel corso dei secoli sono state legate alla sua figura, ci sono dei cibi che tradizionalmente gli vengono associati e relative pietanze fatte per rendergli omaggio nei giorni attorno al 24 luglio per la sua memoria liturgica. 

Iperico, ruta, verbena e lavanda, ma anche il rosmarino, sono erbe che si usava raccogliere la notte precedente credendo che avessero particolari proprietà benefiche se fatto in quel momento. 

Ma al di là degli aspetti pagani che ruotano attorno a queste usanze, in ambito più strettamente alimentare ci sono le erbe del tipo di bietole costa e bietola erbette ad essere utilizzate per fare i Tortelli alle erbette di San Giovanni, un piatto tipico della zona di Parma. 

Un piatto storico del Lazio, insolito e prelibato 

Ma non è la sola pietanza dedicata a questo grande Santo. Un altro piatto storico per festeggiarlo sono le Lumache alla mentuccia. 

È un cibo contadino, anticamente era piatto povero, ma oggi al contrario, è ricercato, raffinato e anche a volte piuttosto costoso. 

Cucinate in vario modo, le lumache sono associate a San Giovanni per una serie di elementi. Poiché vivono nell’umidità si collegano alla rugiada e quella della notte di San Giovanni era considerata taumaturgica, ma il riferimento è anche con l’acqua del Battesimo. 

Questa ricetta è tipica del Lazio dove la festa per San Giovanni Battista soppiantò una precedente festa pagana in onore di una dea invocata per ottenere una buona mietitura. 

La ricetta delle lumache alla mentuccia 

Vengono usate prevalentemente le lumache Rigatelle, una varietà della zona che si nutre di cardi ed erbe spinose, ma vanno bene anche lumache comuni di media grandezza.  Le dosi di questa ricetta sono per 4 – 6 persone. 

Lumache alla mentuccia per San Giovanni Battista
Lumache alla mentuccia – Photo web source

Ingredienti  

  • 50 lumache di media grandezza 
  • 500 gr di pomodori da sugo 
  • 100 ml di olio d’oliva 
  • 3 spicchi d’aglio 
  • alcuni ramoscelli di mentuccia romana 
  • Aceto di mele q.b.
  • Crusca  q.b.
  • ½ peperoncino rosso piccante 
  • 1 cipolla piccola 
  • Sale  q.b.

Procedimento 

La prima fase prevede la spurgatura delle lumache. Il metodo più antico consiste nel lasciarle spurgare per almeno 2 giorni in un cesto nel cui fondo va messa della crusca e i rametti di mentuccia. Talvolta anche un cucchiaio di sale grosso e un bicchiere di aceto.  

Il materiale in cui devono esser poste le lumache per la spurgatura non deve essere di metallo, può andar bene un capiente contenitore di vetro, di ceramica o di plastica. Coprire le lumache con un coperchio in modo che non fuoriescano.  

Terminato questo processo prendere una pentola, versare acqua mista ad aceto e gettarvi le lumache. Cambiare diverse volte l’acqua, 3 o 4 volte fino a quando non emetteranno più schiuma.  

A questo punto bisogna lavarle con acqua fredda e metterle in una casseruola unendovi sale e mentuccia. Quando usciranno dal guscio bisogna ancora lasciarle cuocere per almeno mezz’ora ma anche fino ad 1 ora.  

Poi, estrarle dal guscio. Con uno stuzzicadenti o una forchetta piegare un corno e togliere la parte strigliata a forma di chiocciola. Togliere eventuali residui e lavare nuovamente sotto l’acqua corrente.  

Intanto, dopo averli lavati, cuocere i pomodori in un tegame con un po’ d’acqua. Preparare un soffritto con aglio, cipolla ed olio. Quando i pomodori saranno spappolati unirli al soffritto.  

Unirvi anche le lumache e far cuocere almeno 1 ora se sono abbastanza grosse. In ultimo aggiungere alcune foglie di mentuccia. 

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