Sospesa da scuola per aver affisso versetti biblici, Tina risponde alle accuse – VIDEO

Gabby è stata sospesa da scuola solo per aver affisso dei versetti biblici?

Sì, il suo atteggiamento è stato interpretato come un attacco agli studenti omosessuali.

Tina risponde alle accuse - Video
(Screenshot Video)

Studentessa 13enne viene sospesa per aver affisso versetti biblici a scuola

Nelle scorse ore ha fatto molto discutere la sospensione di Gabby Helsinger, una ragazzina di 13 anni che studia in un liceo a Lebanon, Stati Uniti. La motivazione della sospensione, infatti, è decisamente controversa. Gabby ha affisso dei volantini in cui si c’erano scritti alcuni versetti biblici. Le sue azioni sono state interpretate come un preciso attacco contro l’associazione Gay Straight Alliance, che si occupa di sensibilizzare gli alunni sul tema dell’omosessualità. Il giorno seguente, dunque, è stata richiamata nell’ufficio del preside, il quale le ha comunicato che sarebbe stata sospesa per aver attaccato i membri del club LGBT.

La risposta di Gabby alle accuse della scuola: “Volevo solo aiutare”

Informata la madre di quanto successo, ha deciso insieme a lei di affidare ai social la risposta alle accuse della scuola. In un video pubblicato sulla pagina della madre Tina, l’adolescente racconta l’accaduto. Spiega di aver affisso i volantini e di aver visto l’insegnante che li staccava dal muro. Il giorno seguente è stata chiamata nell’ufficio del preside, il quale le ha consegnato la lettera di sospensione. A questo punto Gabby legge le accuse che le sono state mosse: “Sospesa per mancanza di rispetto, abuso e maleducazione perché con i con i volantini ho attaccato l’associazione”.

La ragazza spiega quindi di non aver voluto attaccare nessuno: “Non l’ho fatto, non ho attaccato l’organizzazione GSA. Ho visto persone a scuola che avevano bisogno di aiuto. Non hanno bisogno di vivere nella confusione data dal chiedersi se sono etero, gay, bisessuali, lesbiche o transessuali. So che Dio è l’unica via, per questo ho messo i volantini”. Il preside le ha poi chiesto per quale motivo lo avesse fatto e lei ha risposto: “Perché volevo condividere le parole di Dio”, così questo le ha chiesto se avesse l’autorizzazione spiegandole che senza non poteva affiggere nulla.

A questo punto la ragazza spiega che non aveva idea di aver bisogno di un’autorizzazione e si chiede se non si tratti solo di una scusa. Infatti si chiede: “Perché ogni qual volta si parla di Dio e Gesù, i messaggi vengono staccati e non se ne può parlare ed invece quando si parla di Gay è permesso e se ne deve parlare?”.

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Luca Scapatello

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