Solennità di Maria, il monito contro le violenze più dure: “Così si oltraggia Dio”

Il grido del Papa nel giorno della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e nella cinquantacinquesima Giornata Mondiale della Pace su due temi assolutamente centrali nel nostro tempo. 

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Francesco infatti in mattinata ha celebrato la Santa Messa nella Basilica Vaticana, e al termine si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli, come di consueto. Durante la celebrazione mattutina è arrivato un duro monito da parte di Francesco su un dramma che nel nostro tempo distrugge l’esistenza di tante famiglie e soprattutto di tante donne. 

L’inizio dell’anno sotto l’auspicio del Pontefice

Iniziamo il nuovo anno affidandolo a Maria Madre di Dio. Il Vangelo della Liturgia odierna parla di lei, rimandandoci nuovamente all’incanto del presepe”, ha ricordato il Papa, invitando a guardare all’arrivo dei pastori nella grotta e a un dettaglio particolare.

“Fermiamoci su questa scena e immaginiamo Maria che, come mamma tenera e premurosa, ha appena adagiato Gesù nella mangiatoia. In quell’adagiare possiamo vedere un dono fatto a noi: la Madonna non tiene il Figlio per sé, ma lo presenta a noi; non lo stringe solo tra le sue braccia, ma lo depone per invitarci a guardarlo, accoglierlo e adorarlo. Ecco la maternità di Maria: il Figlio che è nato lo offre a tutti noi“.

Un momento particolarmente toccante che “ci dona un messaggio stupendo: Dio è vicino, a portata di mano. Non viene con la potenza di chi vuole essere temuto, ma con la fragilità di chi chiede di essere amato; non ci giudica dall’alto di un trono, ma ci guarda dal basso come fratello, anzi, come figlio. Nasce piccolo e bisognoso perché nessuno debba più vergognarsi di sé stesso: proprio quando facciamo esperienza della nostra debolezza e fragilità, possiamo sentire Dio ancora più vicino, perché si è presentato a noi così, debole e fragile”.

Il nuovo anno che inizia con l’incoraggiamento di Dio

“È il Dio-bambino che nasce per non escludere nessuno. Per farci diventare tutti fratelli e sorelle”, ha spiegato Francesco. Da qui l’augurio del Papa per l’anno che arriva. “Il nuovo anno inizia con Dio che, in braccio alla Madre e adagiato in una mangiatoia, ci incoraggia con tenerezza”. “Abbiamo bisogno di questo incoraggiamento“, è al considerazione del Papa.

“Viviamo ancora tempi incerti e difficili a causa della pandemia. Tanti sono intimoriti dal futuro e appesantiti da situazioni sociali, da problemi personali, dai pericoli che provengono dalla crisi ecologica, da ingiustizie e da squilibri economici planetari. Guardando a Maria con in braccio il suo Figlio, penso alle giovani madri e ai loro bambini in fuga da guerre e carestie o in attesa nei campi per i rifugiati“, ha concluso il Papa prima dell’Angelus.

“Contemplando Maria che adagia Gesù nella mangiatoia, mettendolo a disposizione di tutti, ricordiamo che il mondo cambia e la vita di tutti migliora solo se ci mettiamo a disposizione degli altri, senza aspettare che siano loro a cominciare. Se diventiamo artigiani di fraternità, potremo ritessere i fili di un mondo lacerato da guerre e violenze”.

Il monito del Papa: “Ferire una donna è oltraggiare Dio”

In mattinata, l’allarme del Papa si era fatto grave e radicale. “Come tenere insieme il trono del re e la povera mangiatoia? Come conciliare la gloria dell’Altissimo e la miseria di una stalla?”, si era interrogato. “Pensiamo al disagio della Madre di Dio. Che cosa c’è di più duro per una madre che vedere il proprio figlio soffrire la miseria? C’è da sentirsi sconfortati. Non si potrebbe rimproverare Maria se si fosse lamentata di tutta quella inattesa desolazione”.

Ma lei non si perde d’animo. Non si sfoga, ma sta in silenzio. Sceglie una parte diversa rispetto alla lamentela“, è la considerazione di Francesco. “Ma oggi la Madre di Dio ci insegna a trarre beneficio da questo urto. Ci mostra che è necessario, che è la via stretta per arrivare alla meta, la croce senza la quale non si risorge. È come un parto doloroso, che dà vita a una fede più matura. Mi domando, fratelli e sorelle, come compiere questo passaggio, come superare l’urto tra l’ideale e il reale? Facendo, appunto, come Maria: custodendo e meditando”.

La Madonna infatti “va così, fino al calvario, meditando e custodendo, custodisce e medita”, ha spiegato il Papa, con “in mente i volti delle madri che assistono un figlio malato o in difficoltà”. “Quanto amore c’è nei loro occhi, che mentre piangono sanno infondere motivi per sperare! Il loro è uno sguardo consapevole, senza illusioni, eppure al di là del dolore e dei problemi offre una prospettiva più ampia, quella della cura, dell’amore che rigenera speranza. Questo fanno le madri: sanno superare ostacoli e conflitti, sanno infondere pace”.

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Un amore che però contrasta con i tanti drammi di cui purtroppo continuano a essere piene le cronache. “Quanta violenza c’è nei confronti delle donne! Basta! Ferire una donna è oltraggiare Dio, che da una donna ha preso l’umanità, non da un angelo, non direttamente: da una donna. Come da una donna, la Chiesa donna, prende l’umanità dei figli. All’inizio del nuovo anno mettiamoci sotto la protezione di questa donna, la Santa Madre di Dio che è nostra madre”.

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Per questo, è l’invito del Papa, “mentre le madri donano la vita e le donne custodiscono il mondo, diamoci da fare tutti per promuovere le madri e proteggere le donne“.

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