La storia delle due città, così com’è narrata dalla Bibbia, è una delle più controversie della Sacra Scrittura.
Sodoma e Gomorra, insieme a tutta la pianura circostante, vengono citate in monti Libri, ma quello della Genesi descrive una situazione molto difficile da comprendere (senza una opportuna guida o spiegazione), anche facendo riferimento alla cultura dell’epoca e alla volontà di obbedire o meno al Signore.
Sodoma e Gomorra, ma anche Adma, Zoar e Zeboim (una Pentapoli), erano denominate città della pianura; si trovavano vicino al fiume Giordano, a sud di Canaan, quindi nei pressi del Mar Morto.
Il Libro della Genesi racconta: “Disse allora il Signore: “Il grido contro Sodoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; (…). Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse: “Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano?”
(…). Rispose il Signore: “Se a Sodoma troverò cinquanta giusti nell’ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città”.”.
La trattativa di Abramo, che cercava di trovare un motivo per salvare le città della pianura, andò avanti per un po’, tanto che il Signore promise che, seppure fossero stati soltanto dieci i giusti, non avrebbe arrecato danno alcuno anche a tutti gli altri.
Ne troviamo descrizione qualche passo più avanti (mentre in altri si comprende che quello era stato un luogo di grandi battaglie: Battaglia della valle di Siddim): “I due angeli arrivarono a Sòdoma sul far della sera, mentre Lot stava seduto alla porta di Sodoma. Non appena li ebbe visti, Lot si alzò, andò loro incontro e si prostrò con la faccia a terra. (…) Egli preparò per loro un banchetto, fece cuocere gli azzimi e così mangiarono. Non si erano ancora coricati, quand’ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sodoma, si affollarono intorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. Chiamarono Lot e gli dissero: “Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!”.
Lot, timorato di Dio, figlio di Aran (fratello del Patriarca Abramo), aveva preso possesso di quelle terre, ma la situazione che gli abitanti della pianura vivevano era di estrema impudicizia sessuale e mancavano assolutamente di rispetto, per chiunque rifiutasse le loro lusinghe, anche se ospiti, casuali e sconosciuti.
In quel momento, Lot ospitava, addirittura, due Angeli inviati dal Signore e si trovò in una situazione estremamente amara e spiacevole; pur di non ostacolare il disegno divino, si azzardò ad offrire persino le sue figlie a quegli stupratori, che non facevano alcuna distinzione di propensioni sessuali, in balia dei loro atti di violenza inaudita e promiscua: “No, fratelli miei, non fate del male! Sentite, io ho due figlie che non hanno ancora conosciuto uomo; lasciate che ve le porti fuori e fate loro quel che vi piace, purché non facciate nulla a questi uomini, perché sono entrati all’ombra del mio tetto”. Ma quelli risposero: “Tirati via! Quest’individuo è venuto qui come straniero e vuol fare il giudice! Ora faremo a te peggio che a loro!”.
Le città della pianura vennero, dunque, distrutte da una pioggia di zolfo e fuoco, di cui, tutt’ora si trovano tracce.
Da una certa cultura moderna, sopratutto il nome “Sodoma” è usato, nei testi delle canzoni come nell’arte, per dare forza ai movimenti omosessuali, quando invece le storie delle città della pianura raccontano atti di violenza sessuale e soprusi di ogni genere, nulla più.
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