Siroki Brijeg: perché qui i matrimoni non falliscono mai?

Esiste, al mondo, una città dove tutte le famiglie sono felici?

Se ci si mette d’impegno, sì.

Matrimonio felice
photo web source – Forum Libertas

Oggi molti considerano il matrimonio non più una vocazione, ma un esperimento difficile da sostenere. E, di questo passo, ecco aumentare il numero dei divorzi.

Siroki Brijeg: la città del matrimonio felice

Non tutti sanno che, in un mondo dove aumentano ogni giorno le coppie che si lasciano e che divorziano, c’è una piccola città in Europa, quasi immune da tutto ciò: si trova in Bosnia Erzegovina e si chiama SIROKI BRIJEG. C’è qualcosa di particolare in questo posto? Scopriamolo insieme.

Il popolo croato di questa piccola cittadina ha tradizioni molto antiche e ben consolidate, quasi come se chi si sposasse in questo posto, fosse un modello di benedizioni per le altre coppie di tutto il mondo. Ma la fede cristiana di queste persone è stata messa, per secoli, sotto attacco dal dilagare prima dell’Islam, poi del regime comunista. Ma loro non si sono persi d’animo, non hanno mai perso la loro fede in Cristo.

Come segno di fede, ma anche delle sofferenze che il loro essere cristiani ha subito nel corso dei secoli, hanno deciso di porre sotto la protezione della croce il sacro vincolo del matrimonio, di chiunque decidesse di sposarsi in questa città.

Sposarsi portando con sé una croce

Infatti, durante il rito del matrimonio, gli sposi portano con loro un crocifisso, a simboleggiare che la croce è qualcosa da amare, da portare con se e da apprezzare nel corso della vita. Dopo lo scambio dei voti nuziali, la sposa poggia sulla destra dello sposo la croce come segno di unione indelebile. Il sacerdote benedice l’unione, proclamando i sacri voti di fedeltà, non solo fra marito e moglie, ma anche alla chiesa da parte dei due neo coniugi.

Nella loro casa, i coniugi hanno una croce, che diventa il loro punto di riferimento nei momenti di difficoltà: vi si inginocchiano e a Dio aprono il loro cuore implorando perdono ed aiuto nelle loro sofferenze.

Ai bambini che verranno verrà insegnato loro che, guardando la croce, non hanno nulla da temere perché la croce non è simbolo di morte o sofferenza, ma di vita.

E’ il segno che Gesù ha protetto, sin dall’inizio, la nascita di questa nuova famiglia.

ROSALIA GIGLIANO

Fonte: nelcuoredigesu.it

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