Coronavirus, nel caos dei congiunti spunta l’idea: basta autocertificazioni

Chi sono i congiunti? Il governo sostiene di avere chiarito, nonostante la questione resti abbastanza indefinita e vaga. Così spunta la grande idea: basta autocertificazioni

Dopo la conferenza stampa in cui il Presidente del Consiglio ha spiegato che si potrà uscire per incontrare i congiunti, tutti si sono riversati in rete a cercare la parola sui motori di ricerca. Molti sono finiti nella pagina di un piccolo paesino di provincia, chiamato Congiunti – sourceweb

Parenti, affini, partner nelle unioni civili e chi è legato da stabile legame affettivo. Sarebbero queste le persone che, secondo i chiarimento del governo, rientrano nella categoria dei “congiunti”. Dal 4 maggio sarà possibile andare a visitare queste persone. Ma il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha affermato in un’intervista al Corriere della Sera: “Bisogna fidarsi degli italiani, l’autocertificazione deve essere abolita”.

Caos congiunti. Si va verso l’abolizione dell’autocertificazione?

Sulla questione del termine “congiunti“, Sileri ha risposti che “c’è chi vuole giocare con le parole, ma io ho detto amico vero nel senso che non deve essere una scusa”. Questo perché, ha spiegato, “c’è chi vive solo, è vedovo o magari ha bisogno di qualcuno che gli tenga il bambino” e quindi “in mancanza dei nonni e babysitter, un amico è fondamentale”.

“L’Italia è come un paziente convalescente da una malattia grave. Lo stiamo dimettendo, ma con prescrizioni da osservare. Però ci dobbiamo affidare anche alla responsabilità e al buon senso”, ha aggiunto il viceministro.

Coronavirus chiarezza tra dubbi e paure
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Il viceministro Sileri: gli italiani hanno rispettato le regole

Sileri dall’inizio della pandemia ha preso il posto su tutti i media e i giornali del ministro Roberto Speranza, responsabile secondo la Costituzione di emergenze come una pandemia ma che tuttavia sta rilasciando pochissime dichiarazioni.

A proposito dell’autocertificazione per giustificare gli spostamenti delle persone il viceministro della Salute ha spiegato che la logica è dovuta al fatto che “c’è sempre qualche furbo”, ma che “se guardiamo questi due mesi, il 95% degli italiani ha rispettato le regole”.

Congiunti o no. Il governo nei prossimi giorni chiarirà i dubbi?

Tuttavia, nei prossimi giorni sul sito della presidenza del Consiglio dovrebbero venire pubblicati altri chiarimenti sul decreto che entrerà in vigore la mezzanotte del 3 maggio.

Conte Coronavirus - ripartenza

Per quanto riguarda infatti i dubbi inerenti agli spostamenti dovuti all’attività motoria oppure alla possibilità di recarsi nelle seconde case e con quale motivazione, un po’ alla volta Palazzo Chigi deve ancora sciogliere i molti dubbi presenti nella popolazione ed ha affermato di volerlo fare nei prossimi giorni.

Sport e seconde case: si attendono delucidazioni

Sulla questione dell’attività motoria e sportiva, è ancora da capire se si potranno superare anche i confini del territorio comunale. Questa apertura, scrivono i quotidiani, potrebbe fare saltare il divieto di recarsi nelle seconde case anche all’interno della regione. E di conseguenze anche quello dell’obbligo di presentare l’autocertificazione.

Per la semplice ragione logica che, in fondo, basterebbe tenere un paio di scarpe da ginnastica per poter provare di andare a fare sport, anche se si sta andando altrove.

Giovanni Bernardi

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