Era considerata la religiosa che cercava di far sentire tutti uniti in Cristo senza differenza alcuna. Ma era soprattutto colei che, nonostante la sua malattia, non ha mai abbandonato la fede ed il suo essersi donata a Cristo.
Di origini afroamericane, potrebbe presto salire agli onori degli Altari. La sua lotta perché tutti fossero uguali non è stata dimenticata.
La suora degli afroamericani
L’amore, il rispetto per tutte le diversità: questo è ciò che, per tutta la sua vita ha cercato di portare all’interno della Chiesa, vestendo anche l’abito monacale. La storia di questa suora che, sino all’ultimo istante della sua esistenza si è battuta per questi ideali, senza mai abbandonare la fede anzi, cercando di far sentire tutti sempre più uniti a Cristo.
Lei era suor Thea Bowman, insegnante, studiosa afroamericana che ha dato un importante contributo al ministero della Chiesa cattolica verso i suoi compagni afroamericani. Si è fatta portatrice del Vangelo fra la sua gente, ed è stata anche una popolare oratrice sulla fede e la spiritualità nei suoi ultimi anni di vita.
In quel periodo storico in cui l’odio imperversava specialmente per chi era diverso, per chi aveva un colore della pelle diverso, suor Thea viveva tutto questo, subendole anche lei stessa. Ma non si è arresa, si è rimboccata le mani e ha deciso di fare qualcosa.
Suor Thea: da protestante a cattolica
Cresciuta in una famiglia protestante, i suoi nonni erano schiavi afroamericani. Tutto questo non impedì, però, alla piccola Bertha (questo era il suo nome di battesimo) di scegliere, all’età di soli 8 anni, di diventare cristiana. Segno che Gesù l’aveva già chiamata a sé. A 15 anni l’inizio del suo noviziato nelle Sorelle Francescane dell’Adorazione perpetua, ma anche l’inizio del suo esser presa di mira, anche all’interno del suo stesso convento, a causa della sua razza, come racconta la sua biografa, suor Clarence Smith.
Chiunque, dopo vessazioni varie, si sarebbe arreso o si sarebbe sentito umiliato. Suor Thea invece no. Continua il suo cammino religioso, insegna a scuola e, proprio lì fra quei banchi, inizia a parlare ai suoi alunni della questione razziale e dell’importanza della carità. “Sapeva che non siamo tutti dentro un calderone indistinto […] Le piaceva molto di più affermare che tutti noi siamo come un’insalata. Quando sei parte di un’insalata, non perdi le tue caratteristiche, rimani un essere individuale. Per lei il punto era amare il prossimo. Ed è quello che ha fatto” – racconta la sua biografia.
La sua lotta per abbattere ogni differenza
Il suo essere stata dominata, dal Vescovo della sua Diocesi, consulente per l’Ufficio di sensibilizzazione interculturale, le ha permesso di viaggiare in tutti gli Stati Uniti. Grazie ai suoi interventi e alle sue parole, il desiderio era quello di rompere tutte le barriere culturali, di spezzare quelle razziali. Cercava di far capire alle persone che era necessario che comunicassero fra loro, senza distinzione, per cercare anche di far comprendere le differenze fra culture e razze.
In particolare, insisteva molto sulla necessità che ci fossero più incontri e scambi culturali tra cattolici bianchi e non bianchi.
Nulla e nessuno l’ha fermata, neanche la malattia, diagnosticata nel 1984. Voleva che tutti si sentissero uniti sotto l’unico messaggio di Cristo: “Ci uniamo all’azione redentrice di Cristo quando ci riconciliamo; quando facciamo la pace; quando condividiamo la buona novella che Dio è nella nostra vita, e quando riflettiamo ai nostri fratelli e alle nostre sorelle la guarigione divina, il perdono di Dio, l’amore incondizionato di Dio” – diceva.
LEGGI ANCHE: L’occidente si vuole sbarazzare di Dio. Il Cardinale Sarah questa è la vera crisi
Oggi è Serva di Dio
Nonostante le cure per il cancro le abbiano debilitato il corpo, suor Thea ha lottato per i suoi ideali sino alla fine, continuando ad emozionare tutti con il suo messaggio di pace e di amore. Ma il 30 marzo del 1992, a soli 52 anni, è volata in cielo.
Il suo esser stata proclamata Serva Di Dio dopo qualche anno dalla sua morte ed, ora, che è in corso il suo processo di beatificazione, la porterà presto, grazie anche alle preghiere di coloro che l’hanno voluta bene e di tutti i fedeli che a lei si rivolgono, agli onori degli altari.
LEGGI ANCHE: Cristiani in medio Oriente una razza in via di estinzione