Scuola, il coronavirus è un allarme per la formazione dei ragazzi

L’esame di maturità resta per i giovani un passaggio importante della vita, verso l’età adulta. Con il coronavirus, la scuola diventa un grande problema per i nostri ragazzi.

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Un ragazzo studia per l’esame di maturità. Con l’emergenza coronavirus la formazione di tanti giovani è messa fortemente a rischio – sourceweb

Per questo bisognerà prendere questo momento con attenzione, come spiega il responsabile di Tuttavia.eu, il sito della Pastorale della cultura dell’arcidiocesi di Palermo. Fare lezioni a distanza ha in realtà creato diverse problematiche, dettate innanzitutto dalle diseguaglianze, ad esempio di chi non possiede un pc. I professori di tutto questo dovranno tenerne ovviamente conto nel momento dell’esame di maturità.

Scuola, l’importanza per i giovani dell’esame di maturità

Da sempre la maturità è uno dei momenti più attesi della vita di un giovane. In essa si concentrano ansie, timori, ma anche speranze e soprattutto si ha modo di dimostrare il proprio valore. Quest’anno, con le difficoltà dovute al coronavirus, questo è ancora più vero. Perché ci si confronta con un problema importante e la capacità di affrontarlo sarà un segno di quanto un giovane è maturato ed è quindi capace di confrontarsi con le difficoltà della vita.

Gli esami ipotizzati nel decreto del Ministero dell’istruzione sono due. Nel caso di ritorno a scuola entro il 18 maggio, che pare sempre più difficile, l’esame sarà con commissione interna. La prima prova, quella di italiano, sarà preparata dal Ministero, mentre la seconda, che è diversa per ciascun indirizzo, dalle commissioni. Infine come al solito ci sarà l’orale.

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Un ragazzo alle prese con la didattica a distanza – sourceweb

Le difficoltà della scuola dovute al coronavirus

Nel secondo caso invece, quello in cui non si rientrerà a scuola, il più probabile, si farà solamente l’esame orale. Ma si dovrà comunque raggiungere almeno il punteggio di sessanta centesimi per superare la prova.

Se non si rientra a scuola, come ha ipotizzato come più probabile anche la ministra all’Istruzione Lucia Azzolina in una recente intervista, è previsto il solo colloquio orale. Resta ferma la necessità di raggiungere almeno il punteggio di 60/100 per ottenere il diploma. “Sono ancora convinto che la maturità rappresenti un rito di passaggio importante per segnare il transito a una fase diversa dall’adolescenza”, spiega Giuseppe Savagnone, responsabile di Tuttavia.eu.

La didattica a distanza: pregi o limiti?

“Nell’attuale emergenza la didattica a distanza ha mostrato grandi pregi e limiti”.  ma il rapporto personale “non si può sostituire nel rapporto puramente virtuale, che, tra l’altro, crea delle grandissime differenze di fruizione nei destinatari”. Mentre infatti “a scuola si è tutti insieme nelle stesse condizioni, a casa ci possono essere ambienti umani molto problematici, con adulti che parlano, fratellini che piangono, scarsità o mancanza di computer o smartphone per seguire le lezioni”, spiega.

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Un docente italiano che fa lezione ai ragazzi utilizzando le possibilità data dalla rete (Photo by Jacopo Landi/NurPhoto via Getty Images)

Quest’anno in particolare, poi, “le disuguaglianze che la pandemia ha causato dovranno essere considerate con molta attenzione in occasione della maturità. I docenti con intelligenza dovranno valutare le prove, basandosi non su un’uguaglianza quantitativa ma su una valutazione che comprenda anche la situazione in cui si sono trovati gli studenti”.

L’esame sarà una prova per gli esaminatori

In sostanza, spiega Savagnone, “direi che, per il 2020, l’esame sarà una prova non solo della maturità dei ragazzi, ma anche di quella degli esaminatori”. I docenti dovrebbero essere consapevoli che la loro missione è aiutare i ragazzi a prendere coscienza del loro valore e dei loro limiti, favorendo la loro crescita in questo passaggio verso l’età adulta”, spiega ancora.

Tuttavia, Savagnone teme che il coronavirus possa essere un nemico insidioso anche per la scuola da cui sarà difficile liberarsi con facilità. “Un nemico insidioso che, probabilmente, condizionerà anche il prossimo anno scolastico. Le misure di distanziamento sociale, però, sono problematiche per la scuola: gli studenti si accalcano non solo in aula, ma anche all’ingresso, per le scale”.

Il rischio di perdere una parte dei nostri giovani

La vita della scuola viene così messa a dura prova. “Si possono ipotizzare doppi turni, la frequenza a giorni alterni”. Ma “continuare solo con la didattica a distanza è molto pericoloso, anzi direi rovinoso, per le differenti condizioni in cui si trovano i ragazzi, basti pensare alle difficoltà di connessione che si registrano al Sud, mentre la scuola tradizionale crea uguaglianza”.

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Con l’emergenza coronavirus le scuole sono state chiuse e la didattica si svolge da casa – sourceweb

“Con la formazione a distanza rischiamo di perdere una percentuale importante della popolazione giovanile“.

Giovanni Bernardi

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