Esiste una ricetta per la felicità? La nostra vita deve per forza alternare momenti di gioia a momenti di tristezza e sconforto senza che si riesca ad essere sereni? In conclusione, si deve passare dalla sofferenza per scoprire il vero significato della felicità?
A queste domande ha voluto rispondere Chiara Amirante sulle pagine di ‘Nuovi Orizzonti’, lei non parla in generale ne di verità universali, semplicemente porta la sua esperienza. Per Chiara la felicità è arrivata nel momento in cui ha compreso il messaggio di Cristo, il suo sacrificio e l’immenso amore con il quale ci ha donato la redenzione.
La Amirante cita Giovanni (15, 9): “Rimanete nel mio Amore, se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio Amore, vi dico queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: amatevi come io vi ho amati”. Un versetto che è esplicativo del suo modo di vedere le cose, infatti, sostiene che se si è cristiani e si crede che Dio, il Verbo incarnato, è sceso in terra in mezzo agli uomini per affidare a loro il suo messaggio e lo strumento per arrivare alla beatitudine eterna non si può che essere felici. Certo, non si può amare il prossimo come Dio ama noi, ma se ci si prova per tutta la vita ci si avvicina abbastanza non solo all’amore di Dio ma anche alla serenità in terra, d’altronde quale cosa dona più serenità dell’aver fatto del bene al prossimo?
Se il quesito sulla felicità viene risolto da Chiara in questo modo, quello sulla sofferenza la porta a due considerazioni: la prima, da un lato umano, le fa rispondere che nessun uomo ha bisogno di soffrire per alcuna ragione, la seconda, con uno sguardo a Dio ed alla passione di Cristo, mette in una luce diversa anche il patimento. Ella fa riferimento all’occasione in cui Gesù si fa aiutare da un Cireneo, in quel momento il peso della Croce lo aveva sopraffatto e l’aiuto che si è fatto dare è un altro insegnamento, ovvero: se nella vita portiamo delle Croci, qualunque sia il loro peso, sappiamo che possiamo contare su un cireneo d’eccezione, Gesù Cristo, il quale ci aiuterà a sopportarlo con serenità per poi condurci nuovamente alla felicità. Quindi si, per i cristiani anche la sofferenza può essere la strada per la felicità.
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