Cardinale Sarah: il sacerdote non è un presentatore TV

Il Cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione del Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ci ricorda come andrebbe celebrata la Santa Messa.

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Il cardinale guineiano Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti – sourceweb

Lui infatti ha sempre condannato “le celebrazioni spettacolo”, che trasformano il rito in qualcos’altro, per “piacere” ai fedeli.

Il Cardinale ha affermato: “Su questi punti, l’insegnamento del Concilio Vaticano II è stato spesso distorto”.  “Il celebrante non è il conduttore di uno spettacolo. Bisogna tornare ad uno stile liturgico più tradizionale, in cui il prete, invece di rivolgersi all’assemblea, si rivolga verso est, ad orientem, la direzione da cui Cristo arriverà durante la sua seconda venuta”.

Il Cardinale Sarah e il sacerdote massmediatico

“Troppo spesso il sacerdote cerca di tenere alta l’attenzione dell’assemblea con modalità per nulla ortodosse. Il modo di pensare occidentale, infarcito dalla tecnologia e deviato dai media, vorrebbe trasformare la liturgia in una vera e propria produzione da spettacolo. In questo spirito, molti hanno cercato di rendere le celebrazioni delle feste. A volte i sacerdoti introducono nelle celebrazioni elementi di intrattenimento. Non abbiamo forse visto la proliferazione di testimonianze, scenette, applausi?

“No” ai pranzi nelle Chiese!

Si organizzano, nelle grandi Basiliche e Chiese, pranzi e altro di molto pagano, profanando la Casa di Dio con la scusa dei poveri, quando ci sono altri luoghi spaziosi per farlo.

Sarah Papa Francesco - Ratzinger

Inoltre, immaginano di allargare la partecipazione dei fedeli, mentre, nei fatti, riducono la liturgia divina ad una cosa del tutto umana. Corriamo il reale rischio di non lasciare spazio per Dio, nelle nostre celebrazioni”. Una cosa è sicuramente certa: la gente va educata alla ricerca del Bene Supremo, alla ricerca di Dio e di un dialogo con lui. Coloro che vogliono seguire Cristo, devono comprendere che lo si trova nella semplicità e negli occhi del fratello.

Antonella Sanicanti

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