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Santuario Madonna dei Miracoli: dopo l’atto violento cominciano le grazie

Il Santuario della Madonna dei Miracoli di Lonigo è fortemente legato all’evento che diede vita alla potente devozione che prosegue ancora oggi. 

Santuario Madonna dei Miracoli di Lonigo – photo web source

Il santuario di Santa Maria dei Miracoli ha origini molto antiche che si perdono nei tempi, quindi non è difficile indicare con precisione il momento in cui venne inizialmente eretto.

L’origine miracolosa di questo straordinario santuario

Nel luogo in cui sorge l’odierno Santuario della Madonna dei Miracoli c’era infatti, in tempi lontanissimi, una piccola chiesa dedicata a San Pietro in Lamentese, le cui antiche origini si perdono nella storia. Si narra che fosse stata eretta per ricordare un eccidio compiuto dagli Unni, i feroci barbari guidati da Attila.

Tuttavia si sa con certezza che già intorno all’ottavo secolo l’edificio viene citato in alcuni documenti. Papa Giovanni X (915-928) e poi Giovanni XIX (1024-1033) concessero infatti la loro giurisdizione ai monaci benedettini di Santa Maria in Organo di Verona, che a loro volta costruirono un piccolo monastero.

Negli anni la chiesa fu ceduta e cadde in un rovinoso abbandono

Nei secoli che seguirono, però, la chiesa fu ceduta e cadde in un rovinoso abbandono, che proseguì tristemente fino alla fine del millequattrocento, quando un evento straordinario la fece risorgere. La svolta infatti per questo luogo di fede e bellezza fu nel 1486, momento in cui avvenne un fatto singolare e fortemente miracoloso.

Tutto scaturisce però da un’azione ignobile commessa da due malfattori, che dopo avere ucciso un loro amico per derubarlo delle sue ricchezze, recatisi in chiesa per spartirsi il bottino, a un tratto colpirono con un pugnale l’immagine della Madonna dipinta su una parete della chiesa.

Uno dei due colpevoli si pentì e dal prodigio nacque questo santuario

Uno dei due si era infatti pentito di fronte a Maria dell’ignobile atto commesso, ma l’altro, più agguerrito, per farlo tornare sui suoi passi fece questa blasfema prova di forza. Dall’immagine, infatti, un secondo dopo cominciò a sgorgare del sangue e la Vergine si animò tanto che con la mano si coprì il volto.

Il quadro, insomma, aveva cambiato aspetto, e al seguito di questo evento miracoloso fu realizzato un nuovo edificio cui hanno contribuito artisti di grande fama come Alvise Lamberti di Montagnana e Lorenzo da Bologna. La nuova costruzione, scaturita da questo miracolo che fece mirabilmente crescere la devozione, fu consacrata il 29 settembre 1488.

Con l’arrivo dei monaci olivetani venne costruito il magnifico complesso

L’evento miracoloso in cui i fedeli assistettero a gocce di sangue sgorgare dal dipinto di Maria, siglando l’inizio di un’attività taumaturgica molto significativa, toccò e non poco il cuore dei fedeli, la cui devozione si risvegliò fortemente. Da allora infatti giunsero gli Olivetani, i benedettini bianchi riformatori dell’abbazia di San Maria in Organo, che ottennero di potervi officiare e anche di costruirvi un nuovo monastero.

Furono proprio loro a rendere questo luogo il magnifico complesso che oggi vediamo, costruendo di fatto tre chiese. La prima, la chiesa votiva, con l’immagine taumaturgica. La seconda, una chiesa perpendicolare che funge quasi da vestibolo. Infine una terza ampia e decorata per le grandi celebrazioni, che diventavano sempre più necessarie a causa del grande afflusso di fedeli che seguirono dopo il verificarsi dei primi eventi miracolosi.

Le tante e diverse vicende che si trovò a vivere la chiesa lungo i secoli

I monaci rimasero nel santuario fino al 1771. Anno in cui, dopo la soppressione decisa dalla Serenissima Repubblica, lo stabile fu venduto alla nobile famiglia Balbi-Valier. Da allora divenne la residenza estiva dei patrizi veneziani e purtroppo in quegli anni la chiesa cadde in abbandono. Ma nel 1826 l’insistenza dei fedeli si faceva forte e la chiesa venne dotata di un cappellano, tanto che  l’anno successivo poté riprendere le funzioni.

Nel 1884 una sentenza della Corte di Venezia permise che il patrimonio della chiesa, trascurato dai nobili Balbi, fosse posto sotto il controllo di una Fabbriceria. Da allora tornarono le grandi celebrazioni e i pellegrinaggi dai paesi limitrofi e non solo. 

Il quarto centenario del primo miracolo e i tanti pellegrini in visita

Nel maggio del 1886 venne celebrato il quarto centenario del primo miracolo. In quell’anno, sotto la guida di don Domenico Toffanin fu avviata un’imponente opera di restauro. Finalmente la chiesa della Madonna dei Miracoli riprese a pieno titolo la sua funzione di centro devozionale mariano, e da allora ebbe la capacità di accogliere i numerosissimi pellegrini che giungevano continuamente sia dalle vicine parrocchie che dal resto del Paese.

LEGGI ANCHE: Santuario Madonna del Sangue di Re: dove la violenza sconvolse il popolo

La devozione alla Vergine crebbe continuamente e venne mantenuta viva con tridui, pellegrinaggi e feste solenni. Oggi, proprio come allora, questo amore incondizionato della popolazione per la Vergine, insieme alla fiducia pressoché totale nella sua intercessione per le difficoltà della vita di ciascuno, continua con grande vigore, come testimoniato dai numerosi ex voto presenti nel Santuario e rivolti alla Vergine.

Giovanni Bernardi

Giovanni Bernardi

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Giovanni Bernardi

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