Santuario Madonna della Porta: l’antico ingresso al centro del miracolo

Il Santuario della Madonna della Porta trae la sua origine dall’antica porta di San Francesco ma soprattutto dai tre miracoli legati all’immagine che vi era raffigurata sopra.

madonna di guastalla santuario
photo web source

Il santuario è un raro esempio di stile barocco emiliano, e all’interno ospita l’immagine miracolosa della Vergine, opera di Damiano Padovani risalente al 1646. L’immagine era infatti collocata un tempo sulla porta a sud della città e fu al centro del miracolo ancora oggi molto vivo nella memoria popolare.

L’inizio della costruzione del Santuario

La progettazione della chiesa su incarico del Duca Vincenzo Gonzaga fu avviata nel 1693, anno degli straordinari miracoli, dall’architetto reggiano Prospero Mattioli. Quei prodigi spinsero infatti il Duca a segnare l’avvio del proprio governo con un’opera degna della tradizione architettonica della città.

La prima pietra venne posta il 20 agosto 1693 alla presenza della Duchessa Maria Vittoria, e all’inizio del 1701 l’edificio è quasi terminato. Il 6 luglio di quello stesso anno l’immagine viene traslata all’interno del tempio, mentre tuttavia i lavori si protrassero fino al 1703. Dopo sei anni venne celebrata la consacrazione del Santuario, i cui lavori continueranno per quasi tutto il settecento.

La consacrazione al culto e la venerata immagine

Il grande altare con ciborio, opera di Antonio Ferraboschi e Michele Costa, risale al 1702. La balaustrata in marmo venne realizzata nel 1703 dal parmigiano Pietro Oliva. In quegli anni però si vissero tempi estremamente difficili a causa delle lotte tra austriaci e francesi. La cittadina di Guastalla verrà occupata e il santuario venne persino trasformato in ospedale.

Il santuario venne consacrato al culto il 1 novembre 1709. L’altare di San Francesco Da Paola venne eretto nel 1741 ed è opera di Pietro Franzini. Risalgono invece al 1786 le statue dei dodici profeti, opera di Giovanni Marini da Viadana. Di grande valore sono i i Paliotti d’Altare in scagliola policroma, del diciassettesimo secolo, e la Pietà in cartapesta dipinta del diciottesimo secolo.

LEGGI ANCHE: Santuario di Monte Calderaro: la salvezza della pastorella e del popolo

madonna di guastalla santuario
photo web source

I numerosi ex-voto nel santuario testimoniano le grandi grazie

Mentre invece è decisamente maestoso l’altare costituito da colonne ritorte con un trionfo di angeli di Antonio Ferraboschi. Tuttavia l’ampia raccolta degli ex-voto esposti nel museo annesso alla chiesa testimoniano i numerosi miracoli vissuti in relazione a questo santuario e alla devozione alla Madonna della Porta di Guastalla.

Tanto che il 27 marzo 1967 Papa Paolo VI elevò la Beata Vergine della Porta a Patrona della Città e della Diocesi, e l’anno seguente, nel 1968, l’immagine viene riportata dal muro sulla tela per salvarne la consistenza pittorica e proteggerla dall’umidità.

Giovanni Bernardi

Impostazioni privacy