Santuario Madonna della Croce: dove c’è un vero gioiello

Il Santuario della Madonna della Croce di Pietranico rappresenta ancora oggi il segno tangibile di un evento miracoloso grazie a cui la città trovò la salvezza. 

Madonna della Croce di Pietranico
Madonna della Croce di Pietranico – photo web source

Il nome con cui viene chiamata la chiesa è Oratorio di Santa Maria della Croce. Si tratta di un vero e proprio capolavoro del barocco italiano, situato sul pendio di un colle. Da questo, il panorama è a dir poco sorprendente. Si può infatti ammirare l’intera maestosità della Maiella, il secondo massiccio montuoso più alto degli Appennini continentali dopo il Gran Sasso d’Italia, situato nell’Appennino centrale, collocato nell’omonimo Parco nazionale.

La splendida chiesetta a prima vista anonima

La chiesetta è stata edificata secondo lo schema tipico delle chiese rurali. Molte di queste chiese che ancora oggi si trovano lungo i “tratturi” sono infatti della stessa tipica fattura. Il Santuario della Madonna della Croce di Pietranico, nello specifico, sorge a più o meno due chilometri dal centro abitato di Pietranico e dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie, molto simile sia per l’origine che per le particolari affinità artistiche.

In ogni caso, si tratta di uno dei più importanti complessi architettonici, nel 1950 dichiarato ufficialmente di rilevante interesse storico-artistico. Secondo importanti storici dell’arte si tratta di “quanto di più perfetto ha il barocco italiano in fatto di architettura, di pittura e di intagli”. La facciata esterna è caratterizzata per la semplicità sobria ed essenziale, costituita da grossi blocchi di pietra lavorati. Invece è la ricchezza decorativa dell’interno che a dir poco stupisce, costituendo un vero e proprio pezzo unico di tutto l’Abruzzo.

La grandiosità degli spazi interni dove ogni centimetro è stupore

Ogni centimetro dello spazio interno è infatti coperto da stucchi, pitture murali e tele. Gli effetti di luminosità e gioiosità, a causa della prevalenza del colore bianco e oro, sono sorprendenti. Le navate e le cappelle laterali sono ornate da un trionfo di stucchi e decorazioni, su cui sono raffigurate addirittura un numero pari a cinquantacinque scene e ritratti, suddivisi in tre cicli pittorici. Sono diversi gli autori che hanno prestato il loro talento per queste fantastiche opere.

Diciotto scene della Passione di Cristo sono rappresentate nella navata centrale, dallo stile barocco e opera probabilmente di un pittore napoletano, conoscitore di Caravaggio e dei caravaggeschi. Dentro la chiesa, subito sopra l’ingresso vi è l’iscrizione: “A di venticinque marzo 1613, giorno di lunedì festività della Santissima Annunciatione della Santissima Sempre Vergine Maria apparse con veste bianca stellata a Domenico del Biondo della Terra di Pietranico nella Contrada de”.

Il segno della miracolosa apparizione al contadino della zona

In questa si narra cioè della miracolosa apparizione avvenuta il 25 marzo 1613 a Domenico del Biondo, un umile contadino della zona, che fece adibire la piccola cappella agreste, detta in linguaggio popolare “cona”, che si trovava in quella contrada e che era dedicata alla Madonna. Dopo il prodigio la chiesetta venne anche ingrandita e la data finale dei lavori, 1618, è ancora oggi scolpita sull’attuale facciata.

La chiesa di Pietranico a prima vista sembra un semplice edificio campestre adibito al culto. Al visitatore che varca per la prima volta la soglia dell’Oratorio, si presenta un interno talmente ricco, che non avrebbe certo mai potuto immaginare si celasse dietro quella semplice facciata appena descritta. All’interno, si possono ammirare stucchi e dorature, fregi e decorazioni, finti marmi, tele, pitture.

LEGGI ANCHE: Santuario del Carmine di Mesagne: dove si venera il quadro miracoloso

Madonna della Croce di Pietranico
Madonna della Croce di Pietranico – photo web source

LEGGI ANCHE: Santuario Madonna del Lago di Bertinoro: l’affascinante storia dell’icona salvata dalle fiamme

Un vero e proprio gioiello d’arte, esempi di barocco primario

Considerati il patrimonio architettonico, gli strucchi, gli affreschi e le tele racchiusi nella chiesa, si può ben dire che Santa Maria della Croce è un gioiello d’arte nonché uno dei pochissimi esempi di barocco primario dell’intera Regione. A dire di Vincenzo Balzano, illustre studioso e scrittore d’arte abruzzese, è un piccolo capolavoro del ‘600, che insieme a S. Maria delle Grazie di Alanno, racchiude “quanto di più perfetto ha il Barocco italiano in fatto di architettura, pittura, di decorazione e d’intagli”. Si tratta di un giudizio molto lusinghiero, condiviso da altri illustri studiosi nel corso del novecento hanno ampiamente relazionato a riguardo.

Per il resto, il meraviglioso percorso pittorico presente in questa chiesa, che dall’esterno sembra anonima ma all’interno svela un autentico gioiello, inizia nella cappella della Madonna della Croce dove sono affrescati episodi della vita di Maria, disposti a spirale per terminare nella volta, con la figura di Dio circondato dagli Evangelisti. L’autore dei dipinti, come si vede anche dalla firma, è Tommaso Bernardini.

LEGGI ANCHE: Santuario Madonna di Arezzo: dove il popolo aretino venne liberato dal male

Nella cappella dell’Annunziata prosegue poi la narrazione, in cui alla Vita di Maria si affiancano scene della Vita di Cristo, dalla natività fino alla Passione. In questo caso l’autore è Antonello de Castellis di Tocco da Casauria, e le opere sono datate 1640.

Giovanni Bernardi

Impostazioni privacy