La Madonna dei Cappuccini di Sant’Agata è strettamente legata al miracolo del movimento degli occhi che avvenne, la prima volta, nel 1796.
In quella prima occasione si trovava in quel luogo il giovane Lorenzo Gobbi, allora trentenne. Il miracolo avvenne in più occasioni nella storia, l’anno successivo e infine nel 1850. In quegli anni in particolare, nei quali ci fu in Italia l’invasione napoleonica, si verificarono numerosi eventi analoghi.
Il convento nacque nel 1575 dopo che la marchesa Lucrezia Vitelli Fregoso diede ai religiosi il terreno necessario per costruire il convento e procurò loro anche i finanziamenti di cui avevano bisogno.
La marchesa infatti era molto desiderosa di poter avere nel proprio feudo l’ordine dei frati Cappuccini. In poco tempo la chiesa venne costruita, e la si decise di dedicare a Sant’Antonio da Padova. Nel 1577 infine fu consacrata.
Il miracolo del movimento negli occhi dell’immagine della Madonna, dipinta da Angelo Angeloni di Pennabilli, avvenne due secoli dopo. Padre Sebastiano Ancarni da Faenza, all’epoca guardiano del convento, nel 1786 chiese al pittore di dipingere l’immagine, che prontamente accettò.
L’immagine è ancora oggi presente nella chiesa, situata nel centro storico cittadino. Si tratta di una chiesa semplice, con poche linee architettoniche, ma con un’aria solenne. L’attuale facciata della chiesa risale al 1940. Il disegno fu del compianto Padre Arsenio Guidi di Sant’Agata.
In uno dei due altari laterali si può osservare la pregevole tela attribuita al Guercino. Mentre è inoltre conservata in sagrestia una pregevole ceramica urbinate del sedicesimo secolo.
Il titolo di Santuario della Vergine Immacolata fu attribuito Monsignor Raffaele Santi, Vescovo di Montefeltro, nel 1933. L’immagine infatti colpì subito nel profondo i fedeli del luogo, generando una grande devozione e coinvolgendoli con una venerazione frutto di una fede viva.
Negli anni successivi furono infatti molti i miracoli che si verificarono, tanto da fare crescere con grande fervore l’amore a Maria negli anni successivi. I locali del convento oggi, dopo l’esecuzione dell’attuale facciata realizzata nel 1990 nel rispetto della sobrietà dell’architettura cappuccina, sono tipicamente francescani.
Questo tanto nell’accoglienza quanto nella povertà. Nonostante ciò sono in grado di ospitare fino a sessanta persone.
Spesso infatti il santuario offre la sua accoglienza a gruppi scout, parrocchiali, di gruppi e associazioni, famiglie, giovani e adulti. Questi vi si recano per vivere esperienze profonde di preghiera e di riflessione, oppure di ricerca della propria identità.
Oltre a loro, spesso si ritrovano qui anche sacerdoti, religiosi e religiose, singoli o in gruppo, per esercizi spirituali, incontri vicariali, riunioni di programmazione.
Giovanni Bernardi
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