Santuario Madonna della Basella: dove lo sconforto trovò risposta

Il Santuario della Madonna della Basella fu originato in seguito al miracolo che interessò la giovane che si trovava in uno stato di grande disperazione.

Santuario Madonna della Basella
Santuario Madonna della Basella – photo web source

Il santuario è situato nella frazione Basella di Urgnano, e fu edificato dopo il miracolo che vide protagonista, nel 1356, una giovane contadinella in stato di forte disperazione per il suo raccolto che stava per essere devastato dalle temperature atmosferiche. La Vergine comparve la prima volta mattina dell’8 aprile 1356, chiedendo alla giovane di tornare in quel luogo una seconda volta, nove giorni dopo.

La costruzione del Santuario

La costruzione dell’edificio fu poi resa possibile grazie alle offerte delle importanti famiglie dei Visconti e di Bartolomeo Colleoni. In particolare di Bernabò, che si interessò da subito ai lavori del santuario e li seguì personalmente. Nel 1460 la chiesa fu ampliata per volontà di Bartolomeo Colleoni che ritenne la chiesa troppo piccola per il grande numero di pellegrini che la visitavano.

Colleoni infatti si era da poco ritirato dall’attività di condottiero, nel Castello di Malpaga, in prossimità di Basella ma sulla sponda opposta del fiume Serio. L’aula, invece, fu in seguito ampliata diventando anche luogo di sepoltura dei membri della famiglia e della quindicenne figlia Medea, morta di polmonite. La devozione continuò anche con le seguenti generazioni, ad esempio quando Alessandro Martinengo Colleoni, nipote del condottiero, contribuì con una grossa offerta nel 1527.

Le caratteristiche architettoniche della chiesa

L’ordine dei domenicani fu tuttavia soppresso nel 1784 dalla Repubblica veneta e a partire da quel momento i locali del monastero rimasero inabitati. Nel 1875 la proprietà venne riacquistata dal parroco di Urgnano don Locatelli, e nel 1920 vi fece ingresso la Congregazione della Passione di Gesù Cristo. L’anno seguente, nel 1921, la statua della Vergine fu incoronata in presenza di Angelo Roncalli, futuro papa.

La chiesa oggi non ha più le caratteristiche architettoniche dell’originario edificio, di cui rimane solo un affresco sul fondo della navata destra. In questo vi è raffigurata l’apparizione della Madonna e la visita al santuario da parte di Galeazzo II Visconti. L’elegante facciata è poi tripartita da quattro lesene, e la parte centrale ha l’accesso principale realizzato su disegno di Luigi Angelini con la trabeazione che presenta l’affresco raffigurante l’apparizione della Vergine nella nicchia dell’arco.

L’immagine della Vergine che manifestò i suoi prodigi alla giovane

Al centro della facciata si trova un grande rosone in cotto, mentre le due parti laterali presentano due accessi di minore grandezza, sormontati da due piccoli rosoni, mentre i tre oculi uniti formano il simbolo della Trinità. La facciata, che termina con il tetto a doppia capanna, tipico delle chiese gotiche lombarde, è posta a fianco del grande complesso monastico.

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Nella cripta, invece, si trova il gruppo ligneo dell’apparizione realizzato da scultori originari di Ortisei, composto dalla Madonna e dai personaggi del miracolo. Al fianco di Maria, il Bambino nell’atto di compiere il gesto benedicente mentre nella mano destra tiene un frutto. Accanto a loro, inginocchiata, si vede la piccola Marina, che ebbe la fortuna di vivere in prima persona i prodigi della Madonna sulla sua vita, come accadde poi per tutti coloro che seguirono nei secoli questa splendida devozione.

Giovanni Bernardi

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