2 dicembre, Santa Bibiana: la nobile romana e i prodigi che la resero eterna

Giovane nobildonna, Santa Bibiana muore martire nelle persecuzioni dei primi secoli, dopo aver affrontato il martirio con eventi prodigiosi.

Santa Bibiana
Santa Bibiana – lalucedimaria.it

Le notizie relative alla vita di Santa Bibiana, che si commemora oggi 2 dicembre, sono poche e lacunose e per la maggior parte avvolte in un aura di leggenda. Si tratta, infatti, di una santa martire dei primi secoli del cristianesimo, precisamente il IV.

Come sottolinea il Martirologio Romano, rimase vittima della persecuzione dell’imperatore Giuliano l’Apostata. Specifica che “resistente nella fede, fu flagellata a morte. Una chiesa sull’Esquilino ne custodisce la tomba“. Si trovava, dunque, a Roma, e si sa che era una giovane nobildonna.

Santo di oggi 2 dicembre: Santa Bibiana, giovane nobildonna e martire

Il suo nome è tradotto anche come Viviana, che dal latino ha il significato di “vitale”, “che ha la vita”. Non ci sono notizie storiche sulla sua vita, quindi, ma soltanto informazioni per lo più leggendarie che si traggono dalla Passio Bibianae.

Collocata nel IV secolo, rimane vittima di una cosiddetta persecuzione tardiva, quella appunto di Giuliano l’Apostata il quale era cristiano ma aveva poi rinnegato la propria fede diventando un persecutore dei cristiani. A Roma fu il governatore Aproniano che infierì contro Bibiana e tutta la sua famiglia di credenti in Cristo.

Si narra che Aproniano, che aveva perso l’uso di un occhio, attribuiva tale sventura non ad un incidente, come era di fatto, ma ai cristiani che gli avrebbero mandato una maledizione e avrebbero agito su di lui con arti magiche. Così, scagliò la sua ira su di loro e rimase vittima la famiglia di santa Bibiana composta dal padre Flaviano, la madre Defrosa e la sorella Demetra.

Una famiglia martirizzata e i prodigi nel martirio

Per prima cosa il padre Flaviano fu mandato in esilio, la madre Dafrosa fu arrestata e morì in carcere e, dopo essersi impadronito anche dei beni della famiglia, il governatore passò a perseguitare le giovani figlie. Demetra subì orribili tormenti e si dice che morì in carcere. Rimaneva Bibiana, che fu torturata, ma neanche il dolore fisico riusciva a piegarla e a farle rinnegare la sua fede.

Aproniano cercava di corromperla con le seduzioni del piacere e la consegnò nelle mani di una prostituta affinché la indirizzasse in quella direzione. Ma Bibiana non intendeva cedere e rimase salda nella fede anche a costo di perdere la vita. Così fu condannata a morire per flagellazione. 

Si racconta che si verificarono vari prodigi nei diversi tentativi di metterla a morte e solo dopo tanti tentativo andati a vuoto alla fine fu uccisa ferocemente. Dopo l’uccisione si voleva che venisse fatto scempio del suo corpo, ma anche questo non avvenne per un evento prodigioso che lo impedì e così rimase intatto.

Come riporta il  Liber Pontificalis in cui si trova la più antica attestazione del suo nome e nella biografia di san Simplicio, dove è citata, in seguito fu fatta edificare una basilica in suo onore. È indicato anche il luogo in cui precisamente si trova: nelle vicinanze del palatium Licinianum, alla santa martire Bibiana, dove riposa il suo corpo”.

Esiste un proverbio che viene dal mondo contadino e si riferisce al giorno della memoria liturgica di santa Bibiana. Si dice che ” Se piove per Santa Bibiana, piove per un mese e una settimana“ considerando le condizioni metereologiche invernali e l’andamento di esse secondo canoni empirici di cui si nutriva un tempo la tradizione popolare.

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