Santo chi non cade mai? O chi si rialza?

Chiara-Francesco-e-nello-zaino

Santo non è chi non cade mai, ma chi si rialza  (Proverbi 24, 16)

Durante il mio ultimo viaggio in Italia sono andato a trovare una coppia di amici che ha avuto un bimbo. E tutto indicava che presto avrebbe imparato a camminare. Lo so perché ne mostrava tutti i segni. Camminava spedito a quattro zampe. Si arrampicava sul divano, cercava di stare in piedi appoggiandosi al tavolo. E rideva tutto felice quando uno dei genitori lo teneva per mano facendolo stare ritto in piedi in modo che lui potesse fare un traballante passo dopo l’altro. Ho detto loro: “Uno di questi giorni cercherà di stare in piedi da solo, provando a camminare”. E io so perfettamente come imparerà a camminare, nello stesso modo che ho imparato io, nella stessa maniera in cui anche tu hai imparato. Un passo, e poi giù per terra! E quando sarà caduto avrà un paio di scelte da fare. Potrebbe starsene per terra e dirsi: “Lo sapevo! Ho provato a camminare ma ho fallito!” Te lo immagini? A 18 anni e ancora lì disteso per terra! Sua madre che fa le pulizie di casa e lui lì disteso sul pavimento. I suoi amici che vanno e vengono e lui ancora lì per terra. Ma il figlio dei miei amici non farà così. Farà quello che tutti gli altri bambini hanno sempre fatto. Si alzerà in piedi. Farà un altro passo, e poi giù per terra! E poi farà un altro passo, un altro passo, un altro passo, e poi giù per terra! Presto imparerà a camminare, a condizione che si rialzi ogni volta che cade!

Anche la Parola di Dio ha qualcosa da dirti sul fatto di cadere e poi rialzarsi. Sta scritto in Proverbi 24,16: «Se il giusto cade sette volte, egli si rialza». Nota bene, la Bibbia non dice che il giusto non pecca mai. La Bibbia dice che anche se pecca non rimane per terra nel fango, nel suo peccato! Si rialza e continua a camminare. Probabilmente è quello che Dio ti sta chiedendo in questo periodo.

Forse stai tentando di progredire spiritualmente, ma continui a cadere. Quel vecchio peccato, quella tentazione di sempre, quella consueta debolezza ha rialzato di nuovo la sua terribile testa. Hai promesso a Dio e a te stesso di non caderci più, e invece sei rotolato di nuovo per terra. Ti sei proposto di cambiare, di progredire, ma sei tornato indietro di nuovo alla posizione di partenza. In qualche modo hai deluso Dio, hai deluso te stesso. E ti ritrovi scoraggiato.

Se hai mai provato a fare una dieta e hai fallito, sai bene come sono andate le cose. Ti sei comportato benissimo per un paio di settimane. Solo crakers e acqua. Poi una notte non ce la fai più e ti fai 2 piatti di carbonara. E ti dici: “Oh no! Ho fallito tutto! In fin dei conti, a che serve?” E quando hai finito di pulire col pane il tegame della carbonara, ti mangi una fetta di torta seguita a ruota da una tazza di gelato. Avresti potuto fermarti dopo la prima caduta, ma hai permesso che un errore aprisse la porta a molti altri.

Il che è esattamente la tattica che il diavolo usa per tenerti nel fango quando cadi a terra spiritualmente. Ti dici: “Perché provarci? Ho cercato di camminare con Gesù, ma non ci sono riuscito. Questo peccato è più forte di me. Tanto vale lasciare perdere tutto”. Quando pensi così non stai facendo la volontà di Dio. Stai facendo quella del diavolo. Dio invece ti dice: “Dimentica il tuo passato. Dimentica i tuoi errori di prima”. Il diavolo ti dice: “Continua ad avere davanti agli occhi i tuoi fallimenti passati. Non ci sei riuscito allora, non ci riuscirai neanche adesso”. Il suo obiettivo è fare in modo che un tuo errore ne apra la porta a molti altri. Ma questa tattica del diavolo funziona solo se tu glielo permetti.

Dio dice che «se il giusto cade sette volte, egli si rialza». Sì, hai provato a fare un passo, e poi giù per terra! Ma le uniche persone che non cadono sono quelle che non hanno mai provato a camminare. Non rimanere per terra! Domani è un giorno tutto nuovo, completamente diverso. «Le misericordie del Signore non sono finite, | non è esaurita la sua compassione; | esse son rinnovate ogni mattina, | grande è la sua fedeltà» (Lamentazioni 3,22-23). Non permettere che il tuo fallimento spirituale duri più di una giornata! Esiste il sacramento della riconciliazione, che ti rimette di nuovo in piedi.

Mi diceva un caro amico sacerdote che quando andava a confessarsi da don Calabria il santo sacerdote gli diceva sempre: “Smettila di grattare la tua coscienza!”. E poi, quando gli dava l’assoluzione, gli diceva: “E che sia la penultima volta!” Lascia perdere le tue cadute. Abbi invece sempre in mente la potente promessa che Dio ti ha fatto in Giuda 24. Lui è «Colui che può preservarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria senza difetti e nella letizia». Sei hai provato e camminare, e poi sei caduto a terra, fai quello che ha fatto ogni bambino che ha imparato a camminare. Alzati con una confessione ben fatta, e poi continua a camminare. Perché per Gesù nessuna caduta è quella finale!

Vi accompagno con la preghiera, sempre con riconoscenza e affetto

don Luciano

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