Oggi 5 novembre, San Guido Maria Conforti: il missionario che ideò nuovi modi di evangelizzare

San Guido Maria Conforti è il fondatore dei Saveriani, e fu un grande missionario ed evangelizzatore, per cui ideò nuovi modi che risultarono efficaci. 

San Guido Maria Conforti
San Guido Maria Conforti – lalucedimaria.it

Il 5 novembre ricorre la memoria liturgica di San Guido Maria Conforti, vescovo che fondò i cosiddetti Saveriani, con l’impegno della missione evangelizzatrice che portò avanti con modi nuovi ed efficaci. Era nato il il 30 marzo 1865 a Casalora di Ravadese in provincia di Parma.

Ottavo di 10 figli di una famiglia molto cattolica, entra giovanissimo in seminario, a soli 11 anni. Durante l’adolescenza lo colpisce una grave e misteriosa malattia che lo blocca per diverso tempo. È afflitto da crisi epilettiche e a causa di questo deve ritornare varie volte a casa e rimandare l’ordinazione sacerdotale.

Santo di oggi 5 novembre: San Guido Maria Conforti, inventore di nuovi ed efficaci modi per evangelizzare

Non era soltanto epilettico, ma anche sonnambulo. La notte si alzava nel sonno e vagava riuscendo a rispondere a domande anche se era nello stato del sonno. Succedevano anche altre cose particolari e strane. Durante gli episodi di sonnambulismo se apriva a caso un libro riusciva a trovare una determinata pagina che gli era richiesta.

Era in contatto con la Beata Anna Maria Adorni che gli consiglia come soluzione a questi singolari fenomeni che gli capitavano di fare dei pellegrinaggi presso alcuni santuari mariani. Così, dopo aver visitato il santuario di Fontanellato e in quello della Madonna di san Luca a Bologna arriva per lui la grazia della guarigione. Non gli accadranno più quei particolari e inquietanti eventi.

A 23 anni viene ordinato sacerdote. A 28 è già vicario generale della diocesi parmense. Ma sogna di andare in missione in Oriente, seguendo l’esempio di San Francesco Saverio. Era il santo a cui si ispirava fin dall’infanzia. Nel 1895, decide di fondare la Congregazione di san Francesco Saverio per le Missioni estere a questo scopo. L’istituto si diffuse rapidamente in Italia e all’estero, attirando numerose vocazioni.

Dà il via a una missione innovativa ed efficace

Nominato arcivescovo di Ravenna a 37 anni, lascerà l’incarico un anno dopo. Preferisce dedicarsi alla missione in terre lontane come la Cina. Poi però diventa vescovo di Parma e ne resse la diocesi per quasi 24 anni, fino alla morte.

Per svolgere una missione evangelizzatrice efficace trova nuovi modi: punta alla formazione dei laici, promuove in modo deciso una buona stampa cattolica e e si occupa di ampliare la cultura del clero. Visita la sua diocesi in lungo e in largo e si preoccupa dei bisogni spirituali e materiali di coloro che gli sono stati affidati.

La missione dei Saveriani, come vengono chiamati coloro che fanno parte della sua congregazione, non è solo quella di portare il Vangelo ai cristiani, ma di arrivare ai non credenti e tra le attività a questo scopo pone anche l’istituzione di scuole cattoliche in tutte le parrocchie con appositi corsi di cultura religiosa e di pedagogia dell’insegnamento.

La carità come urgenza davanti a tutto

Il suo motto era “Caritas Christi urget nos“: la sua azione era interamente mossa dall’amore di Cristo. La sua spinta missionaria era appunto animata da questo e fu così per tutta la sua vita sempre travagliata da varie difficoltà e da una salute che non è mai stata buonissima.

Esortava affinché lo “spirito di viva fede ci faccia veder Dio, cercar Dio, amar Dio in tutto, acuendo in noi il desiderio di propagare ovunque il suo Regno“.

Inoltre, si prodigava anche per placare i conflitti sociali tra contadini e agrari, dava conforto ai feriti che tornavano reduci dalla Prima Guerra Mondiale. Era convinto che l’impegno dei cattolici in politica avrebbe dovuto riguardare soprattutto i laici.

Aveva fama di santità già in vita e quando passava per le strade c’erano persone si inginocchiavano per ricevere la sua benedizione. Dopo aver fatto l’ultimo suo viaggio missionario in Cina nel 1928 muore il 5 novembre 1931.

La sua tomba si trova nella sede dei Missionari Saveriani a Parma. La beatificazione ha luogo nel 1996 e la canonizzazione nel 2011.

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