Sant’Agostino di Canterbury fu un abate benedettino, inizialmente operò a Roma. Fu inviato da San Gregorio Magno in Inghilterra per evangelizzare.
La Britannia del V-VI secolo aveva visto la diffusione del paganesimo e dell’idolatria. In precedenza tali dottrine erano state soppiantate dal cristianesimo, portato in quei luoghi da personalità quali San Patrizio e Columba di Iona. Quando il Re del Kent Etelberto sposò Berta (donna di fede cristiana) le cose cambiarono. Berta fece innalzare una chiesa a Canterbury e la dedicò a San Martino di Tours, patrono della sua famiglia, i Merovingi. Il re Etelberto, pur essendo pagano, si dimostrò tollerante e lasciò la libertà a Berta di professare il suo credo e di poter così organizzare una piccola comunità.
Il re Etelberto oltre a permettere alla moglie innalzare la chiesa e professare la fede cristiana fece di più. Dimostratosi interessato al nuovo culto inviò una lettera a papa Gregorio I (San Gregorio Magno) chiedendogli di inviare dei missionari in Inghilterra. Gregorio I affidò il compito a 40 monaci benedettini del monastero di Sant’Andrea sul Celio, di cui Sant’Agostino era priore. Nel 597 Agostino partì insieme ai monaci, ma dopo un ripensamento, a causa dei racconti provenienti dalla Provenza, ritornò a Roma. Il pontefice rincuorò il Santo e, fattosi coraggio, Agostino raggiunse l’isola di Thanet, nel nord dell’Inghilterra. Suo compagno di viaggio fu San Lorenzo, secondo Arcivescovo di Canterbury.
Il re accolse Agostino e i quaranta monaci e li accompagnò di persona a Canterbury. Il re non solo si dimostrò tollerante, ma in breve tempo si convertì. Dunque lo stesso sovrano e circa 10.000 sudditi chiesero il battesimo. I monaci erano in continuo contatto con il papa e con Roma. Visti i successi della missione, Gregorio Magno fece arrivare in Inghilterra molti libri sacri e il Pallium, simbolo del potere arcivescovile. Agostino, da quel momento, divenne il primate d’Inghilterra.
Il nuovo arcivescovo sin da subito ordinò, sotto richiesta del papa, dodici nuovi vescovi ausiliari e consacrò Mellito come primo vescovo della diocesi di Londra. Allo stesso tempo Sant’Agostino consacrò Giusto vescovo di Rochester. In quel periodo ricostruì una vecchia chiesa di Canterbury e fondò un monastero .
Negli ultimi anni Sant’Agostino cercò di unificare le comunità evangelizzate dai monaci irlandesi alle nuove. Questo tuttavia avverrà solo nel 664 con il sinodo di Whitby. La sua attività fu tuttavia fondamentale nell’evangelizzazione della Gran Bretagna. Sant’Agostino morì il 26 maggio del 604. Fu sepolto a Canterbury nella chiesa dell’Abbazia dei Santi Pietro e Paolo. La chiesa festeggia Sant’Agostino di Canterbury il 27 maggio.
Fabio Amicosante
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