Sant’Alberto di Gerusalemme visse a cavallo tra XII e XIII secolo. Il suo grande carisma lo fece diventare una delle figure più importanti del Medioevo cristiano.
Sant’Alberto di Gerusalemme, al secolo Alberto Avogadro, nacque a Castrum Gualtierii, in Emilia. Come spesso accade per i personaggi di epoca remota, non disponiamo di numerose fonti in merito alla sua vita. Sappiamo che il Santo nacque intorno al 1150. La sua vocazione spirituale si palesò fin da subito, tanto da prendere in giovane età i voti e divenire Sacerdote. Ma il grande carisma di questo Santo gli aprì numerose porte: fu priore nel 1180, per poi divenire, nel 1184, Vescovo di Bobbio.
Si può dire di Sant’Alberto che fu sicuramente un grande pacificatore. Negli anni in cui resse la diocesi di Bobbio fu grande mediatore di pace tra Milano e Pavia e tra Parma e Piacenza. Le sue grandi doti diplomatiche non passarono inosservate: la grande mediazione tra Papa Clemente III e Federico Barbarossa gli valse la nomina di “Principe dell’Impero”.
Correva l’anno 1205 quando il Pontefice nominò Sant’Alberto Patriarca latino di Gerusalemme. Il Santo dovette risiedere a San Giovanni d’Acri, capitale di Outremer, dal momento che Gerusalemme era stata conquistata da Saladino. Anche in quest’occasione, il Santo dimostrò grandissime doti diplomatiche. Gli orientali, infatti, avevano tradizioni ben consolidate e i latini, dal canto loro, avevano tutt’altro stile di vita all’interno dei monasteri.
Il Santo Alberto, con la collaborazione di San Brocardo, redasse una Regola per gli eremiti del Monte Carmelo. Fu una regola piena di saggezza, all’interno della quale si leggeva una grande transazione tra il mondo latino e quello orientale. Poco a poco, le parti si avvicinarono sempre di più. Nel 1247, con l’approvazione di Papa Innocenzo IV, il gruppo di eremiti divenne vero e proprio Ordine Religioso, attraverso la bolla “Quae honorem Conditoris”.
Il 14 settembre del 1214, Sant’Alberto di Gerusalemme venne pugnalato a morte, durante la processione per la festa dell’Esaltazione della Croce. Fu il Gran Maestro dell’Ospedale del Santo Spirito ad ucciderlo, dopo che il Santo lo aveva rimosso dall’incarico per cattiva condotta. La Chiesa Cattolica festeggia la sua memoria liturgica nel suo dies natalis. A Vercelli e tra i canonici regolari, la festa ricade l’8 aprile. Con ogni probabilità, questa è la data in cui il Santo diede la regola agli eremiti. L’Ordine Carmelitano e il Patriarcato di Gerusalemme lo festeggiano in altre date, nel mese di settembre.
Fabio Amicosante
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