Pietro e Paolo: come decidere chi fosse davvero cristiano!

Nel giorno della commemorazione dei Santi Pietro e Paolo, vogliamo menzionare un episodio molto importante della loro vita e la “diatriba” al Concilio di Gerusalemme.

Santi Pietro e Paolo
Santi Pietro e Paolo (websource)

Prima ancora dei Concili Ecumenici ufficiali, gli Apostoli si riunivano in un’assemblea particolare, per discutere i “fatti dell’epoca”, in merito alla fede in Cristo.
Gli Atti degli Apostoli raccontano che era il 49 d.C., quando si riunì il Concilio di Gerusalemme, detto Concilio apostolico. Gli argomenti più discussi furono la ripartizione delle missioni e le norme del “buon cristiano”. Parlarono anche dell’operato della Chiesa di Gerusalemme e di Paolo di Tarso, che, allora, operava in Asia Minore.

Giacomo e Pietro presiedettero il Concilio di Gerusalemme

Gli Apostoli e i loro seguaci si divisero in tre gruppi: i gerosolimitani, seguaci di Giacomo; il gruppo di Pietro con i giudeo-cristiani circoncisi; il gruppo di Paolo con i cristiani convertiti dal paganesimo e non circoncisi.

Giacomo e Pietro presiedettero l’assemblea di Gerusalemme. Intervennero anche Paolo e Barnaba. Non mancarono accesi dibattiti, su come, e con quali modalità, evangelizzare gli altri popoli, in che maniera trattare i pagani convertiti, se seguire la legge di Mosè (dettata dal Signore) o riflettere sulle “innovazioni” portate da Cristo.

 

Santi Pietro e Paolo apostoli
Santi Pietro e Paolo (websource)

Pietro e Paolo: il tema della circoncisione

Si legge, nel Capitolo 15 degli Atti degli Apostoli: “Ora alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli questa dottrina: “Se non vi fate circoncidere secondo l’uso di Mosè, non potete esser salvi”. Poiché Paolo e Barnaba si opponevano risolutamente e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Barnaba e alcuni altri di loro andassero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. (…) e riferirono tutto ciò che Dio aveva compiuto per mezzo loro”.

La questione della circoncisione non sembrava potesse essere superata, allora Pietro prese la parola e disse: “Fratelli, voi sapete che già da molto tempo Dio ha fatto una scelta fra voi, perché i pagani ascoltassero per bocca mia la parola del vangelo e venissero alla fede. E Dio, che conosce i cuori, ha reso testimonianza in loro favore concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi; e non ha fatto nessuna discriminazione tra noi e loro, purificandone i cuori con la fede.

Dio vuole salvare tutti, anche i pagani

Or dunque, perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare? Noi crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo anche loro”.

Barnaba e Paolo, intanto, non mancavano di raccontare come Dio avesse operato, anche e abbondantemente, tra i pagani. E Giacomo aggiunse: “Io ritengo che non si debba importunare quelli che si convertono a Dio tra i pagani, ma solo si ordini loro di astenersi dalle sozzure degli idoli, dalla impudicizia, dagli animali soffocati e dal sangue”. E questa sembrò a tutti una giusta riflessione.

La lettera apostolica ad Antiochia

La conseguenza della discussione fu di inviare ad Antochia una lettera apostolica, per spiegare le nuove disposizioni. “Alcuni da parte nostra, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con i loro discorsi sconvolgendo i vostri animi. Abbiamo perciò deciso tutti d’accordo di eleggere alcune persone e inviarle a voi (…). Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenervi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalla impudicizia. Farete cosa buona perciò a guardarvi da queste cose. State bene”.

Quello su citato, fu, probabilmente, il primo problema dottrinale del cristianesimo, che in realtà poneva una domanda più profonda: il cristianesimo doveva considerarsi un’evoluzione del giudaismo o una religione distinta dalla tradizione dei giudei?
Ossia, per essere cristiani, bisognava prima essere ebrei, oppure potevano diventare cristiani anche i non ebrei? La questione non fu di semplice risoluzione, specialmente tra Pietro, definito da Paolo Apostolo dei circoncisi, e lo stesso Paolo, che si dichiarava Apostolo degli incirconcisi.

SS Pietro e Paolo
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Stavano entrando nel “gruppo dei cristiani” (nato tra gli ebrei che avevano avuto il privilegio di conoscere Cristo) una schiera di persone che, invece, arrivava a condividere la rivelazione evangelica, dopo un percorso pagano o che, come Paolo, si era macchiata di crimini e persecuzioni contro i credenti.
Questo non poteva non preoccupare gli Apostoli, che avevano visto già perire il loro Maestro, a causa della rivoluzione spirituale che aveva messo in atto.

 

Antonella Sanicanti

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