Santa Sofia, prima preghiera islamica dopo la riconversione in moschea

Venerdì si è tenuta la prima preghiera islamica a Santa Sofia ex Basilica cristiana riconvertita in moschea di recente dal governo turco.

(Getty Images)

Allo storico evento hanno preso parte tutte le massime autorità dello Stato turco, compreso il presidente Erdogan

Prima preghiera islamica nell’ex Basilica di Santa Sofia

Con una mossa a sorpresa, il governo turco ha deciso di riconvertire l’ex Basilica di Santa Sofia in Moschea. Il noto sito turistico di Istanbul è stato una Basilica cristiana per 916 anni, fin quando l’impero Bizantino aveva ancora il controllo della zona. Dopo la conquista di Bisanzio da parte degli ottomani nel 1453, Santa Sofia è diventata una moschea e lo è rimasta fino al 1935.

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Con la fine dell’impero e l’istituzione della repubblica da parte di Ataturk, Santa Sofia era stata infatti convertita in un semplice museo nazionale. Per 85 anni il decreto firmato dal padre della repubblica turca è stato in vigore e mai messo in discussione. Ad inizio luglio, però, il consiglio di Stato presieduto da Erdogan ha votato favorevolmente alla riconversione del sito turistico in moschea. La prima preghiera islamica si è tenuta ieri pomeriggio e per l’occasione hanno partecipato all’evento religioso le massime cariche dello Stato, compreso il presidente.

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L’Imam sale sul pulpito con una spada in mano

La scelta di Erdogan del del consiglio di Stato turco ha suscitato polemiche in occidente, specie da parte dell’arcivescovo ortodosso di Cipro che ritiene la conversione in moschea del sito storico una scelta “arbitraria e criminale”. Come segno di disapprovazione le campane delle chiese greco-ortodosse di Cipro hanno suonato per 5 minuti in tono funebre durante la prima preghiera islamica.

In occasione dell’evento il governo ha predisposto una meticolosa ed imponente organizzazione ed uno schieramento ingente di forze di polizia. Nei pressi della moschea e della piazza antistante si sono cominciati a radunare fedeli sin dal pomeriggio di giovedì e durante la preghiera c’era un cospicuo numero di fedeli. Un segno di approvazione da parte della comunità che però è stato seguito da una scia polemica. La Turchia, infatti, non ha ancora superato l’emergenza sanitaria, motivo per cui in molti hanno criticato la scelta di indire la prima preghiera in questo momento storico.

(Getty Images)

Ulteriori polemiche sono sorte inoltre per la decisione dell’Imam di Santa Sofia, Ali Erbas, di salire sul pulpito con in mano una spada cerimoniale. Si è trattato di un gesto simbolico che l’Imam ha spiegato dicendo che si tratta di: “Una tradizione nelle moschee che sono il simbolo della conquista e Hagia Sophia è un simbolo di conquista“. Alcuni rappresentanti del mondo cristiano, però, lo hanno interpretato come un gesto di sfida.

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Luca Scapatello

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