Secondo gli scritti di Papa San Gregorio Magno, Scolastica (480-547, Norcia) incontrava il fratello Benedetto (il Santo ritenuto l’iniziatore del Monachesimo occidentale) solo una volta all’anno.
I due uscivano dai rispettivi Monasteri, quelli in cui, in preghiera, consumavano la loro esistenza, e si recavano in un’abitazione a metà strada (oggi luogo di culto), nei pressi di Montecassino, dove cominciavano a parlare di Dio e degli uomini.
L’incontro del Febbraio del 547, secondo Papa Gregorio, fu anche l’ultimo.
Al momento di salutarsi, Scolastica chiese al fratello di potersi trattenere fino al mattino seguente, ma Benedetto le ricordò la Regola, che non poteva essere disattesa.
Scolastica, piangendo, si mise in preghiera. Fu allora che scoppiò un temporale, che li costrinse a stare ancora insieme. Benedetto disse: “Poté di più, colei che più amò”.
Qualche giorno dopo, Scolastica morì. Benedetto (che la raggiunse da li a poco) vide la sua anima andare verso il cielo, sotto forma di una colomba bianca.
Era l’epoca successiva alla caduta dell’Impero Romano, che aveva portato decadenza, anche di comportamenti e di valori, nonché l’ingresso in Europa di nuovi popoli, lontani dal Dio cristiano. Scolastica era la gemella di Benedetto da Norcia. Appartenevano ad una famiglia benestante; la madre, che morì durante il parto, aveva un titolo nobiliare.
A 12 anni, grazie alle cure del padre, ebbero la possibilità di andare entrambi a Roma, per studiare. Li appurarono di persona che la corruzione e la negazione dei valori cristiani dilagava ovunque. Anche questo spinse, in seguito, Benedetto a ritirarsi dal mondo per essere un eremita, prima di fondare l’Ordine dei Benedettini e di scrivere la loro Regola.
Anche Scolastica, ben presto, rinunciò alla sua eredità e, con il permesso del padre, si consacrò a Dio e alla vita monastica.
Fondò il Monastero di Piumarola, dove vigeva la Regola di Benedetto, e diede inizio all’Ordine Benedettino femminile.
Scolastica soleva dire: “Tacete, o parlate di Dio, poiché quale cosa in questo mondo è tanto degna da doverne parlare?”.
Lei è venerata, il 10 Febbraio, anche dalla Chiesa ortodossa e da quella anglicana.
Oh Santa Vergine Scolastica, nel lasciare questa terra non dimenticarci!
Le anime nostre sono destinate a seguirti, sebbene sian prive del medesimo incanto agli occhi del Signore.
Meno fortunate della tua, esse dovranno purificarsi per lungo tempo prima d’essere ammesse nel soggiorno ove contempleranno la tua beatitudine.
La tua preghiera obbligò le nubi del cielo a piovere sulla terra: ch’essa ci ottenga le lacrime della penitenza.
Le tue delizie consistevano nella conversazione intorno alle cose eterne: rimuovi le nostre futili e nocive; facci gustare quelle nelle quali le anime nostre aspirano ad unirsi a Dio.
Tu trovasti il segreto di quella fraterna carità, il cui sentimento è un profumo di virtù che allieta il cuore di Dio: apri i nostri cuori all’amore verso i fratelli; elimina la loro freddezza e indifferenza, onde possiamo scambievolmente amarci, come Dio vuole che ci amiamo. Amen.
Antonella Sanicanti
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