Santa Gemma Galgani | Donna bellissima e appassionata di Cristo

Una Santa che ha amato Gesù con tutta sé stessa, fino a portare sul suo corpo i segni della Passione. Altresì Gemma ha amato gli altri, con gesti di totale gratuità.

Santa Gemma nasce il 12 marzo 1878, in una famiglia benestante di Camigliano, un paese in provincia di Lucca. E’ la quinta di otto figli. Il giorno dopo riceve subito il Battesimo.

11 Aprile 2020 - Festa di Santa Gemma Galgani

Ha solo sette anni, quando la sua amatissima mamma Aurelia si ammala. In quel periodo riceve la Cresima, era il 26 maggio 1885, ma in lacrime. Il suo pensiero è sempre rivolto alla mamma che stava male, non vuole mai staccarsi da lei. Quel giorno Gemma ha un incontro mistico con Gesù che le chiede un primo grande sacrificio: accettare la morte prematura della mamma per portarla con Lui in Paradiso.

Santa Gemma bellissima e innamorata di Gesù

E’ davvero particolare come in lei convivano manifestazioni così prodigiose e atteggiamenti di una bambina assolutamente normale. Fa i capricci quando è il momento della preghiera serale, piange per ottenere dal babbo tutto ciò che vuole e lui che stravede per lei, la accontenta.

Il 19 giugno 1887, riceve la sua Prima Comunione. E’ un’esperienza  così forte che non sa come esprimerla. Capisce in quel momento le parole pronunciate dal predicatore durante la preparazione “Chi si ciba di Gesù, vivrà della Sua vita”. È lei stessa a raccontarlo nell’autobiografia che scrive con tanta sofferenza, data la sua riservatezza. Lo fa solo per obbedienza al suo padre spirituale, padre Germano, che intuisce la grandezza della sua chiamata.

Desidera con tutta se stessa rendere continua quell’unione con Dio che le fa sperimentare le delizie del Cielo. Nulla di paragonabile a quelle della Terra. E sogna di diventare monaca ma per varie vicissitudini non ci riuscirà mai. Non sa però che il Signore ha in serbo per lei un progetto molto più grande che supera ogni sua immaginazione: farla Santa.

L’angelo custode e i grandi fenomeni mistici

Poco a poco rinuncia a ogni velleità, cosa non facile per una ragazza ambiziosa come Gemma, abituata a comprarsi tanti abiti e a ornarsi con begli accessori. Un giorno il suo babbo le regala un orologio con la catena d’oro. Lei non sta nella pelle di metterlo e uscire fuori per farsi ammirare, ma al rientro a casa viene rimproverata dal suo Angelo Custode. Le ricorda che “i monili preziosi che ornano la sposa di un Re Crocifisso sono le spine e la croce”.

Gemma ha un carattere forte, è più portata a comandare che a obbedire. Ma il grande desiderio di piacere al suo Gesù, permette alla Grazia di plasmarla. Si esercita a essere umile nelle umiliazioni per farsi sempre più simile a Lui che è il primo ad umiliare se stesso facendosi obbediente sino alla Croce. Gesù nell’Orto degli Ulivi avrebbe voluto ribellarsi alla Volontà di Dio, perché vede tutta la sofferenza a cui va incontro, ma si rimette alla Volontà del Padre. E lei guarda all’esempio del suo amato e lo imita.

L’adolescenza di Gemma è segnata profondamente dai lutti e sofferenze. Dopo la tragica morte della madre seguono quella del suo amato fratello Gino, seminarista, e del caro babbo Enrico. Poi la malattia che si manifesta in modi diversi e a più riprese nella sua vita. E ancora dal crollo finanziario della famiglia che da una condizione molto agiata, la fa precipitare in povertà.

Gemma e la prostituta

Ma l’indigenza non intacca la ricchezza del suo cuore. C’è un episodio che esprime bene la capacità di Gemma di amare il prossimo. Negli anni in cui vive con la sua famiglia nel quartiere popolare, i suoi fratelli volevano allontanare una prostituta che stava nel loro palazzo e creava chiasso e confusione col via vai di uomini.

Gemma interviene:”Gesù non ha mandato via la Maddalena”. Propone loro di andarle a parlare. Con amore la aiuta a cambiare vita, la avvicina alla Chiesa e si impegna a darle ciò di cui aveva bisogno per vivere. Questa è Gemma, questo è il suo cuore, così pieno di amore che le sue costole – come dimostra la perizia medica dopo la sua morte – non riescono a contenerlo

Una vita feconda che continua a portare frutto

In parallelo fioriscono in Gemma grandi fenomeni mistici, estasi e il dono delle stimmate che cambia per sempre la sua esistenza. Gemma è ormai una donna, il suo fascino non passa indifferente e attrae molti corteggiatori. Riceve una proposta di matrimonio che lei rifiuta perché vuole essere tutta di Gesù. Nel 1899 Gemma inizia a frequentare i Giannini, una famiglia numerosa con dodici figli, facoltosa e soprattutto ricca di fede che l’accoglie e l’ama come una figlia, fino alla sua morte avvenuta l’11 aprile 1903, un Sabato Sanato, a soli 25 anni.

Gemma è stata incompresa, derisa ed esclusa dalla maggior parte delle persone a causa delle sue esperienze mistiche. Ha trascorso gli ultimi anni in umiltà e per lo più tra le mura di casa da dove usciva solo per recarsi in chiesa alla Messa. Potrebbe apparire un’esistenza poco interessante la sua o addirittura fallimentare agli occhi del mondo. Ma in realtà seguendo la logica vincente del chicco di grano che muore e porta frutto, la vita di Gemma è assai feconda cosi tanto da attirare un numero crescente di persone, che oggi arrivano da ogni parte di Italia e del mondo per visitare i luoghi dove ha vissuto. E lei li porta a Cristo.

Sono affascinata dal suo amore appassionato verso Gesù, per il quale è disposta a tutto. E l’altro aspetto di Santa Gemma che ammiro tanto ed è un grande esempio per tutti, soprattutto noi donne, è la sua preghiera incessante per i peccatori, la sua capacità di accogliere il prossimo con amore materno, di farsi carico dell’altro.

Le spoglie di Santa Gemma Galgani

Preghiera a Santa Gemma

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

O mirabile vergine Santa Gemma, che nella tua vita terrena sei stata, per l’esercizio delle virtù, «gemma preziosissima» agli occhi di Dio che si degnò di arricchirti di rari carismi. E ti onora oggi con prodigi e grazie, degnati dal Cielo dove godi il premio della tua santa vita, di rivolgere uno sguardo benigno a noi che in te confidiamo.

Fa che, a tua imitazione, sappiamo fuggire sempre il peccato e, nel fiducioso abbandono al Padre Celeste, come figli nel Figlio, Gesù nostro Salvatore, ci manteniamo sempre fedeli al Vangelo. Fa che sperimentiamo la potenza della tua intercessione.

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