Patrizio era nato nella Britannia Romana (385c.a.-461, Gran Bretagna), da una famiglia cristiana e agiata.
All’età di 16 anni, venne rapito, insieme a molti altri, da un gruppo di pirati irlandesi, per essere venduto come schiavo ai popoli pagani dell’Irlanda di allora, che erano Celti e Scoti. Li, fu messo a pascolare il bestiame, per i successivi sei anni.
Cercò più volte di fuggire, ma ci riuscì solo al terzo tentativo. Si imbarcò per tornare alla propria famiglia, ma, dopo 28 giorni di navigazione, la nave terminò le scorte di cibo. I suoi compagni di viaggio pagani gli chiesero allora di pregare Dio, per essere salvati tutti. Patrizio lo fece ed ebbe conferma delle sue doti mistiche, poiché apparvero loro dei maiali, con cui si sfamarono.
Tornò a casa e, poco qualche tempo, cominciò a sognare gli irlandesi che lo chiamavano. Comprese, allora, quale sarebbe stata la sua missione di vita: diventare un religioso e convertire l’Irlanda. Un progetto ambizioso che dava inizio ai suoi studi, che avrebbero richiesto molti anni e sacrifici, nonché tante preghiere. Si fece chierico e poi diacono in Gallia (Francia). Si recò, in seguito, in Provenza per fare esperienza di vita monastica.
Non ancora del tutto pronto, secondo i suoi Superiori, andò anche in Toscana, per approfondire le esperienze di conversione.
Finalmente, fu nominato Vescovo e mandato in Irlanda. Iniziò a far visita ai capi delle tribù del luogo, a cui faceva regali e donazioni, utilizzando il denaro proveniente dalla sua famiglia. Era convinto che, convertendo i nobili, sarebbe arrivato facilmente ai cuore dei sudditi. La sua strategia funzionò, tanto che arrivò a portare a Dio molta gente e a introdurre il monachesimo.
La sua battaglia fu durissima e impegnativa, soprattutto contro gli anziani, in cui le tradizioni celtiche erano più radicate, e i loro sacerdoti druidi che praticavano riti, spesso sacrificali, nelle foreste limitrofe, facendo anche dei prigionieri tra i convertiti al cristianesimo.
Patrizio non si arrese mai e riuscì a costruire Cattedrali e centri pastorali e a strappare l’intero popolo irlandese al paganesimo.
E’ di San Patrizio è la stupenda benedizione del viaggiatore, probabilmente ispirata dalla sua vita tanto itinerante.
“Sia la strada al tuo fianco, il vento sempre alle tue spalle, che il sole splenda caldo sul tuo viso e la pioggia cada dolce nei campi attorno e, finché non ci incontreremo di nuovo, possa Dio proteggerti nel palmo della sua mano”.
E a lui si deve anche la leggenda del pozzo di San Patrizio. Una caverna profondissima sull’isola di Lough Derg (Donegal, Irlanda), luogo in cui il Santo andava spesso a pregare. Si dice che venne indicata da Cristo a San Patrizio, perché servisse a mostrare agli increduli la via per l’Inferno. Chi di loro avrebbe avuto il coraggio di avventurarvisi fino al fondo, avrebbero espiato ogni peccato.
Si attribuisce a San Patrizio anche uno dei simboli dell’Irlanda: il trifoglio. Si racconta, infatti, che lui lo usasse per spiegare ai pagani il Mistero della Trinità, del Dio unico, in tre Persone distinte.
Io, Patrizio, vado avanti per la mia strada, sostenuto dalla forza di Dio.
Durante il mio viaggio, breve o lungo, da solo o accompagnato da molti, Cristo mi protegga sulla mia via, perché una messe abbondante sia il frutto della mia missione.
Cristo davanti a me, Cristo dietro di me, Cristo sotto e sopra di me, Cristo dentro e di fianco a me, Cristo attorno a me dappertutto, Cristo con me mattino e sera.
Antonella Sanicanti
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