Il vincolo di perfezione, secondo San Paolo, è spiegato in uno dei suoi numerosi scritti lasciati ai cristiani dopo di lui. In una delle sue epistole, precisamente in quella ai Colossesi, il Santo Apostolo delle genti ci spiega cosa dobbiamo mettere al di sopra di tutto per raggiungere la perfezione.
Quello espresso nella lettera ai Colossesi è un concetto che esprime tutta la predicazione di San Paolo. Il principio fondante, la forza che unisce tutti i credenti nel Cristo risiede nell’amore e nella carità. Addentrandoci nel terzo capitolo del suo scritto, possiamo leggere le parole dell’Apostolo delle genti: “Al di sopra di tutto vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione” (fonte: Colossesi 3,14). Questo importante insegnamento, può essere interpretato anche attraverso un’altra chiave di lettura, ovvero nelle parole della stessa epistola, con aggiornamento moderno: “Sopra tutte queste cose rivestitevi dell’amore che è il vincolo della perfezione“. Seppur siano diverse le parole e le traduzioni, il concetto di fondo rimane lo stesso: al centro della vita cristiana, per raggiungere la perfezione celeste, ci sia l’amore e la carità.
Nelle parole di San Paolo, dunque, la carità non si pone come atto isolato, ma come un vincolo di perfezione che unisce i cristiani in maniera costante. Al centro delle vite, al fine di raccogliere quella perfezione, ci sia questo concetto che, legato all’amore, si trasforma in forza superiore. Nelle sue lettere, San Paolo esorta i fedeli a vivere il rinnovamento cristiano, a vivere dunque una vita nell’imitazione di Cristo e questo possibile solo attraverso la fede. La carità, al tempo stesso, non è un elemento che si alimenta di volta in volta: più essa è presente nella nostra vita, più essa sarà piena.
Essendo chiamato alla carità, ogni cristiano è dunque chiamato all’amore. Seguendo questo fondamentale passaggio, la carità si manifesta come essenza di Dio stesso. Come ricordato dal Vangelo di Giovanni, infatti, “Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore” (Giovanni 4,8). Dunque, amandosi gli uni gli altri, mostrando carità, i cristiani manifestano a tutto il mondo l’essenza di Dio, che è essa stessa amore.
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