San Giuseppe realizza il loro sogno: quella casa che avevano disegnato

Chi non desidera nella vita un amico fedele, qualcuno che ci protegga e ci aiuti nelle difficoltà? Questo è San Giuseppe!

San Giuseppe Casa
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Il 19 marzo, solennità di San Giuseppe si avvicina, con tutte le sue grazie. Se non abbiamo ancora invocato San Giuseppe come nostro protettore e amico, non è mai troppo tardi. Il suo patrocinio concede tante grazie e la sua bontà sorpassa ogni immaginazione, tanto che Santa Teresa di Gesù diceva, consigliando di rivolgersi a lui: Chi vuol credere, faccia la prova, affinché si persuada”!

Questa testimonianza ce lo fa capire e ci fa comprendere anche quanto questo Santo sia nostro custode, della Chiesa e di tutti noi, provvido persino nelle nostre necessità materiali.

La storia di Deni e Cinzia ci testimonia quanto la fede e la preghiera possono fare miracoli, in questo caso attraverso questo Santo che può intercedere presso Dio per noi.

San Giuseppe: di testimonianza in testimonianza

Deni e Cinzia hanno tre figli. La loro è una famiglia di Venezia che prega e aiuta volentieri in parrocchia. Per vivere hanno una piccola pizzeria. Dall’84 sono pellegrini a Medjugorje, e si impegnano a vivere i messaggi della Madonna.

Appena sposati vanno ad abitare in un piccolo appartamento ma, a poco a poco che i bambini crescono, arriva la necessità di più spazio in casa.

L’ultimo figlio dorme nella piccola camera dei genitori, e questo non poteva continuare a lungo. Le loro finanze, però, non permettono di trovare una soluzione adeguata.

Deni racconta: «Un giorno, mi cadde l’occhio su una testimonianza legata a San Giuseppe, e dico a Cinzia: ‘Guarda, questa famiglia sembra proprio la nostra! Sono stati benedetti dopo aver fatto la novena a San Giuseppe’.

Una preghiera con fede

La famiglia di Deni decide allora di pregare, tutti insiem,  questa novena. E siccome gli era stato suggerito di mettere un foglietto scritto sotto la statua di San Giuseppe, scrivono: «Caro San Giuseppe, siamo una famiglia di cinque persone ed abbiamo bisogno di una casa più grande. Il contratto di affitto della nostra casa attuale scade l’anno prossimo!».

Tutti firmano la lettera, composta anche dal disegno della casa desiderata, con tutti i dettagli, numero delle stanze necessarie, giardinetto ecc.

Una copia della lettera viene mandata a Medjugorje. Poiché non succedeva nulla dopo la prima novena, Deni disse a Cinzia: «Forse la lettera ci mette un pò di tempo ad arrivare a Medjugorje! Farò un’altra novena!». Finita questa seconda novena, Deni (che va a Messa ogni sera) incontra una parrocchiana che gli dice: «Deni, ho una vicina di casa che vuole vendere la sua piccola casa, è composta così…» Deni riconosce che corrispondeva alla casa richiesta. Decise subito di andare a vederla e di saperne il prezzo.

La proprietaria aveva perso il marito e voleva trasferirsi presso i figli in Austria. Dice a Deni: «Un uomo è venuto a vederla e voleva comprarla. Ero molto soddisfatta, ma stamattina mi ha detto che non la voleva più, ed allora mi sono sentita male! Voglio venderla presto. Allora se la volete vi faccio un bello sconto, soprattutto perché voi andate spesso in chiesa come mi ha detto la mia vicina». Il giorno dopo Deni versa la caparra e firma il compromesso.

La Provvidenza predispone ogni cosa

E la signora gli racconta: «Ieri sera, dopo che siete andato via, son venute delle persone ed hanno proposto di comprarla ad un prezzo ben più alto, ma io ho detto loro di no perché ve l’avevo promessa!»

Tutti questi fatti messi assieme, hanno fatto ben capire a Deni che San Giuseppe aveva guidato ogni dettaglio dell’operazione. La casa non era né troppo grande né troppo piccola per loro. Era tutta su un piano, proprio come avevano domandato, perché con l’età le scale diventano difficili da salire. Intorno alla casa un piccolo giardino, proprio come sul loro disegno! Danno così alla casa il nome di «Villa San Giuseppe».

A chi fa loro notare che nessuno di loro si chiama Giuseppe, raccontano la storia e mostrano la lettera che avevano scritto a San Giuseppe, con il disegno (plastificato perché non si sciupi). Questi documenti rimangono sempre vicino alla statua di San Giuseppe con Gesù Bambino in braccio. E Cinzia aggiunge: «Quando abbiamo trovato la casa, ci siamo abbracciati dicendo: ‘È vero che San Giuseppe c’è, ed ha esaudito il nostro desiderio!’».

Elisa Pallotta

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