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Opinioni e Approfondimenti

San Giovanni Paolo II: dal teatro alla preghiera

Un aspetto caratteristico del cammino di San Giovanni Paolo II è legato alla sua passione per il teatro. Coltivato già in giovane età, questo amore si è posto come vero e proprio ponte verso la fede e verso quel cammino che lo ha poi portato alla santità.

San Giovanni Paolo II ebbe un’interesse molto particolare per il teatro (photo Pixabay)

 

San Giovanni Paolo II rappresenta una delle figure più straordinarie del panorama mondiale ed è un vero punto di riferimento per la Chiesa cattolica e per il mondo intero. Il suo apporto, nel cammino della Chiesa, nell’affacciarsi alle difficoltà della contemporaneità, è stato di notevole importanza. Basti pensare, infatti, al suo immenso lavoro di promozione della fede in tutto il mondo attraverso i suoi numerosi viaggi apostolici, lanciando in continuazione messaggi di universalità del cristianesimo. Conosciamo, poi, un ulteriore aspetto, di grande interesse, legato alla figura di questo straordinario Papa e Santo della Chiesa, ovvero il suo amore per il teatro. Questa passione, che lo accompagnò per tutta la sua vita, ebbe inizio negli anni della sua adolescenza, quando Karol Wojtyla era un giovane ragazzo di Wadowice, luogo che gli diede i natali nel 1920.

San Giovanni Paolo II e la passione per il teatro

Già ai tempi della scuola, luogo in cui il Santo entrò in contatto con diverse attività culturali, il giovane Karol manifestò la sua passione per diversi aspetti della cultura. In maniera più netta, il Santo manifestò particolare interesse per la poesia, la letteratura e, non per ultimo, il teatro. La sua attività teatrale sembra essere iniziata, con impegno duraturo, nei primi anni Trenta del Novecento. Il suo impegno, come conferma La Bussola Quotidiana, durò poi anche durante gli anni dell’occupazione nazista nel 1939. In questi anni, da come si apprende, il giovane Santo ha frequentato diversi circoli culturali. Questo erano legati all’università e, al tempo stesso, diverse compagnie teatrali facenti parte del cosiddetto “teatro rapsodico”.

Il teatro rapsodico

Quest’ultimo, difatti, ha rappresentato un’esperienza di teatro “nascosto” nata proprio in Polonia negli anni dell’occupazione. Il futuro Pontefice Wojtyla fu uno dei membri più celebri di questa corrente teatrale. La sua presenza si caratterizzò come vera e propria esperienza. Non solo da un punto di vista culturale, ma anche spirituale, la quale ebbe una notevole importanza, durante la sua formazione cristiana. A questo proposito, si lega una caratteristica molto importane di questo tipo di teatro. Infatti, oltre alla semplicità scenica, tipica caratteristica di questo teatro, sappiamo che quest’ultimo poneva al centro dell’esperienza il testo. Ebbene si, il testo, le parole erano il vero e proprio fulcro per gli attori facenti parte di questa esperienza. Questo è un fatto non secondario, se pensiamo a quanto la parola e il messaggio furono importanti poi durante il pontificato di Giovanni Paolo II.

San Giovanni Paolo II (photo Pixabay)

La parola, il fulcro del pontificato

L’esperienza teatrale di San Giovanni Paolo II ha dunque avuto un’importanza centrale anche durante il suo pontificato. Karol Wojtyla si è da sempre dimostrato un uomo dalle grandi parole. La precisione delle scelte lessicali e dell’espressione verbale destinata a suscitare emozioni in chi ascolta ha rappresentato uno snodo fondamentale del suo grande lavoro di Pontefice. Grazie al teatro, poi, Wojtyla ha potuto apprendere l’importanza della parola come strumento dal grande carattere evocativo, raggiungendo tutti: fedeli e non. Questa è una dimensione che, insieme a tanti altri aspetti, ha reso il Santo Pontefice uno dei più amati della storia.

Leggi anche: In arrivo la statua di Cristo più grande del mondo: ecco dove sorgerà

 

Fabio Amicosante

Scritto da
Fabio Amicosante

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