Napoli piange la prematura scomparsa del suo vescovo ausiliare

Il dolore della Diocesi di Napoli

Il vescovo ausiliare, mons. Salvatore Angerami, è deceduto poche ore fa.

photo web Ansa.it: mons. Angerami
photo web Ansa.it: mons. Angerami

La notizia della prematura scomparsa ha scosso l’intera diocesi e l’intera Campania.

La salita al cielo

Non aveva ancora compiuto 63 anni, ma già aveva fatto molto per la sua Diocesi, per le parrocchie e per tutti i ragazzi del seminario di Napoli. Dopo una lunga malattia, mons. Salvatore Angerami, vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Napoli, è salito al cielo quest’oggi.

Una nota diramata dalla Curia di Napoli ha annunciato la triste notizia: “Ne diamo notizia a nome di tutta la Diocesi e della famiglia dell’amato confratello nell’Episcopato” – così descrive la nota. Il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, ha ricordato mons. Angerami durante la celebrazione in Duomo questa mattina.

Le parole dell’arcivescovo di Napoli

Ha sopportato questa malattia con cristiana rassegnazione e lucidità estrema. Non è mai venuto meno ai suoi doveri di vescovo, affidandosi sempre a Dio e alla Madonna. Ha voluto seguire i suoi ragazzi del seminario sino alla fine, sino all’ultima ordinazione sacerdotale avvenuta proprio lo scorso 29 giugno. Li ha seguiti fino all’ultimo con paterna premura e responsabile delicatezza e, malgrado fosse costretto a letto, lo si è reso partecipe dell’evento dell’ordinazione del 29 giugno attraverso foto e video che gli stessi novelli sacerdoti hanno voluto condividere con lui” – ha dichiarato il cardinale Sepe.

Chi era Mons. Angerami

Mons. Angerami è stato ordinato sacerdote il 22 giugno 1997, ma ciò che colpisce è stata la sua vocazione arrivata un po’ in ritardo: infatti, prima di essere ordinato sacerdote, aveva svolto la professione di ingegnere. “Quando ho sentito che Dio mi stava chiamando al sacerdozio? Durante un’adorazione eucaristica nella chiesa di San Francesco e Santa Chiara a Ponticelli. Ed infatti, proprio lì ho celebrato la mia prima messa, una volta ordinato sacerdote” – aveva dichiarato in un’intervista. Una professione (quella di ingegnere) che, una volta diventato sacerdote, lo aveva portato anche all’essere il delegato arcivescovile per l’Edilizia di Culto.

Un sacerdote garbato e mai sopra le righe: animatore, confessore, padre spirituale e, poi, rettore del Seminario Maggiore di Napoli, è stato viceparroco della parrocchia Beata Vergine di Lourdes a Ponticelli (quartiere della periferia Est di Napoli, dove abitava con la sua famiglia), successivamente nominato parroco della chiesa di San Gennaro al Vomero, Decano dei parroci, ed anche membro del consiglio diocesano per gli affari economici e della commissione Arte Sacra.

La sua ordinazione vescovile l’8 novembre 2014: un grado in più, ma che non l’ha mai fatto sentire al di sopra di tutti gli altri sacerdoti, sempre a lui confratelli.

Le esequie saranno celebrate dal Card. Sepe e dagli altri due vescovi ausiliari di Napoli, Mons. Acampa e mons. Lemmo, domani in Cattedrale a Napoli alle ore 11. Successivamente, il suo corpo riposerà nella Prima Cappella “Immacolata Concezione a Borgo Loreto”, nell’attuale cimitero Nuovo di Poggioreale, nella città di Napoli.

ROSALIA GIGLIANO

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