Salva la vita del marito con una pagina Facebook e decide di aiutare gli altri

 

Era il 2014 quando Kristi Callaway apprende dal medico curante che il marito ha bisogno di un trapianto di Rene per sopravvivere. La donna prende con positività la malattia del marito Raleigh, ma presto si rende conto che la prognosi è infausta: il marito avrebbe potuto attendere fino a 5 anni prima che il suo nome fosse in cima alla lista dei trapianti ed era consapevole che questo comportava un rischio altissimo di morte.

Determinata ad accelerare i tempi per trovare un donatore per il bene del marito e delle due figlie, Kristi ha deciso di scattare una foto di tutta la famiglia sorridente con le bambine che tengono in mano un cartello dove c’era scritto ”Our Daddy Needs A Kidney” (Nostro padre ha bisogno di un rene). La foto è stata successivamente caricata su un’apposita pagina Facebook attirando la curiosità dei media che per una settimana hanno fatto a gara per raccontare la triste storia di Raleigh e della sua famiglia.

Grazie all’inattesa visibilità mediatica, la pagina ha ricevuto centinaia di commenti e nel giro di due mesi e mezzo è stato trovato un donatore idoneo in Australia. Grata per l’occasione concessa al marito e spinta dal desiderio di aiutare le altre 100.000 persone bisognose di un rene, Kristi ha modificato la pagina trasformandola in un luogo di congiunzione tra donatori e richiedenti. I dati della National Kidney Foundation mostravano come fosse un compito arduo dato che ogni anno solo 17 mila persone ricevono un rene e ne muoiono una media di 12 al giorno.

Nonostante lo scetticismo legato a questo generoso tentativo, ‘Our Daddy Needs A Kidney’ dal 2014 ad oggi ha salvato la bellezza di 23 persone. Grazie a questi successi la pagina è sommersa di richieste di persone che cercano un rene ed i Callaway si trovano spesso nella difficile situazione di dover chiedere pazienza ai propri utenti, perché prima o poi il loro aiuto arriverà a tutti. Così Raleigh ha commentato il successo dell’iniziativa di famiglia a ‘Good Morning America’: “Non sapevamo assolutamente che la pagina avrebbe fatto ciò che ha fatto. È un qualcosa che mi tocca il cuore”.

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