Sale a 22 il numero delle vittime dell’attentato al museo di Tunisi.

Tunisia Attack

TUNISI – Tre italiani sono morti e 6 sono rimasti feriti nell’attentato compiuto oggi a Tunisi da un commando terrorista. Una delle vittime si chiamava Francesco Caldara ed era un pensionato di Novara. “Ci ha appena telefonato il ministero dell’Interno – ha detto all’ANSA la nipote, Milena – per comunicarci che mio zio è morto”. La moglie, Sonia Reddi, è stata operata ed è sedata, ma non è in pericolo di vita. In totale, secondo quanto dichiarato dal primo ministro tunisino Habib Essid, i turisti morti le vittime dell’attacco terroristico al Museo del Bardo sarebbero 17: cinque giapponesi, un francese, due colombiani, un polacco, un australiano e uno spagnolo. Essid parla anche di “quattro italiani”, ma la Farnesina al momento ne conferma tre. Fonti dell’ambasciata italiana a Tunisi riferiscono che i morti sarebbero tutti crocieristi della Costa Fascinosa. Tra le vittime dell’attacco anche conteggio i due jihadisti e l’agente delle forze di sicurezza morti nel blitz che ha portato alla liberazione degli ostaggi. Domani mattina una equipe dell’Unità di crisi della Farnesina sarà a Tunisi per fornire tutta l’assistenza necessaria ai nostri connazionali coinvolti negli eventi odierni.

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Il premier tunisino ha affermato che il commando era composto da cinque persone, ancora non identificate ma si sa che “coloro che hanno compiuto l’operazione sono due e sono stati uccisi”. Si tratta di Jabeur Khachnaoui, originario della città di Kasserine, e Yassine Laâbidi, di Ibn Khaldoun. Jabeur Khachnaoui era scomparso da tre mesi ed aveva chiamato i suoi genitori con una scheda irachena. Il governo tunisino ha poi riferito che tre membri del commando sarebbero riusciti a fuggire. In serata due sospetti sono stati arrestati.

Sui tragici fatti di Tunisi è intervenuto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Ho appreso con sgomento dell’attacco terroristico avvenuto a Tunisi”, ha scritto in una nota, “che ha causato numerose vittime e molti feriti e nel quale sono rimasti tragicamente coinvolti alcuni connazionali. Esprimo la più netta e ferma condanna per un gesto vile e odioso, commesso ai danni di persone inermi”. “La mia solidarietà, in queste ore dolorose – prosegue il capo dello stato – va alle vittime e alle loro famiglie. Un pensiero particolare desidero rivolgere a tutti gli italiani rimasti coinvolti nei tragici fatti. Siamo vicini al popolo tunisino e alle sue istituzioni politiche che in questi anni hanno dimostrato di voler vivere in un paese tollerante, aperto al dialogo e alla democrazia”.

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Intervenendo in aula alla Camera, il premier Matteo Renzi ha parlato di ” un attentato la cui matrice è facilmente riconducibile a un determinato topo di minacce ha provocato la morte di alcune persone e il ferimento di altri, in un luogo simbolico, un museo, un luogo di cultura di un paese islamico moderato, a poca distanza da un altro luogo simbolico, un Parlamento. Prima di tutto il pensiero va alle vittime, alle loro famiglie, ai feriti”.

Assalto al museo. Tutto è cominciato questa mattina quando terroristi, forse con indosso le uniformi dell’esercito, hanno fatto fuoco contro un pullman parcheggiato davanti al Museo del Bardo, non lontano dalla sede del Parlamento. Secondo vari media, più di 200 turisti erano all’interno del museo del Bardo al momento dell’attacco.

Media riportano che l’attacco è stato rivendicato dallo Stato Islamico. Due ore dopo le forze speciali antiterrorismo sono entrate in azione: nel blitz sono rimasti uccisi due terroristi e un agente, riferisce un portavoce del Ministero dell’Interno, aggiungendo che “tutti gli ostaggi sono stati liberati”. Un terzo terrorista, uno studente di 22 anni, sarebbe stato arrestato, secondo altre fonti della sicurezza.

 

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