Il video che segue spiega benissimo il rapporto tra la Sacra Sindone e la scienza, che si consuma ancora nelle innumerevoli ricerche di quest’ultima, volte a spiegare chi fosse colui che, avvolto in quel telo, era stato sepolto.
Sulla stoffa e sulle polveri presenti, sull’immagine e sulle macchie di sangue che si presentano sul lenzuolo, sono state eseguite diverse analisi.
Il telo presenta un’immagine impressa, come quando il sole ingiallisce un tessuto. Non è stata determinata solo dalle macchie di sangue, ma da una qualche fonte luminosa, che ha lasciato quella effige, quella del Cristo -noi crediamo- che si preparava alla risurrezione e che sostava, ferito e torturato a morte, nel sepolcro.
Di ogni ferita inferta al Cristo, dalla coronazione di spine, al colpo di lancia al costato, dalle frustare del flagello ai chiodi nelle mani e nei piedi, c’è la straccia corrispondente sulla Sindone.
Tutto sembra riportare proprio al luogo del sepolcro di Cristo e le tracce di sangue indicano il tempo in cui quel corpo rimase nel sepolcro: esattamente le 36 ore di cui parla il Vangelo.
Sono molte, dunque, le prove che quel lenzuolo sia stato effettivamente il telo con cui venne avvolto il Cristo morto.
Questo mistero è stato anche il pretesto perché si continuasse ad indagare e a cercare di spiegare al mondo la validità della Sindone.
Antonella Sanicanti
Quarto giorno della Novena di Natale, impariamo a far spazio a Gesù per preparare il…
Meditiamo il Vangelo del 19 dicembre 2025, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla…
Il Venerdì è il giorno della devozione al Sacro Cuore di Gesù. Ecco la preghiera…
“Manda il tuo Spirito Signore”. È la preghiera della sera da recitare questo Giovedì per…
Anche fedeli di altre religioni vedono l'apparizione della Madonna nei cieli di Mulevala, mentre infuria…
Pregare fuori dagli ospedali diventerà un reato? Cosa prevede la nuova risoluzione in Emilia-Romagna contro…