Era una ruota vera e propria, posta in orizzontale, che, dall’esterno della struttura, portava al suo interno il bambino, che qualcuno vi aveva adagiato.
Ciò permetteva alle neo mamme che non potevano tenere il proprio bambino, appena partorito, di abbandonarlo, sicure che qualcuno se ne sarebbe preso cura.
Dal nome della ruota deriverebbe “Esposito”, il cognome che ha, da sempre, identificato coloro che non avevano un’esatta una provenienza.
Ora, rimodernare e rendere “consona al nostro tempo” la ruota degli esposti, con tanto di telecamera che monitori la zona circostante, è la proposta del Senatore della Lega, Simone Pillon, ed è un modo per sostenere il parto anonimo.
Si propone questa soluzione perché, in realtà, ci sono luoghi “dove è facile essere riconosciuti. In pratica, l’anonimato è solo ufficiale, il figlio non è legalmente riconosciuto, ma la madre resta persona nota”.
La proposta potrebbe salvare molti neonati, che altrimenti verrebbero abortiti (o gettati nella spazzatura), e chiederebbe la collaborazione delle aziende sanitarie locali, perché decidano di collocare le ruote presso gli ospedali o dovunque ci possa essere personale che accolga i nascituri.
Si è pensato anche ad un numero verde, che possa dare le informazioni sui luoghi dove sono inserite le ruote.
Nell’attesa che un’iniziativa del genere venga davvero seguita come merita, segnaliamo che, in alcune strutture, la ruota degli esposti non è mai andata in disuso.
Al Policlinico Casilino di Roma, ad esempio, esiste un dispositivo/allarme, collegato a una ruota degli esposti. E’, in realtà, una culla riscaldata, posta all’esterno dell’ospedale. Purtroppo, in 12 anni, è stata usata una sola volta!
C’è una ruota degli esposti anche a Napoli, al Policlinico Ferdinando I. In tutta Italia, al momento, ne esistono solo una cinquantina. Ciò che è necessario sottolineare sempre è che un bambino indesiderato può essere accudito da altri. Se viene partorito anonimamente in reparto o posto su una ruota degli esposti sarà salvo. L’importante è che non venga abortito o lasciato in strada, a morire orribilmente da solo!
Antonella Sanicanti
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