Ora, rimodernare e rendere “consona al nostro tempo” la ruota degli esposti, con tanto di telecamera che monitori la zona circostante, è la proposta del Senatore della Lega, Simone Pillon, ed è un modo per sostenere il parto anonimo.
Si propone questa soluzione perché, in realtà, ci sono luoghi “dove è facile essere riconosciuti. In pratica, l’anonimato è solo ufficiale, il figlio non è legalmente riconosciuto, ma la madre resta persona nota”.
La proposta potrebbe salvare molti neonati, che altrimenti verrebbero abortiti (o gettati nella spazzatura), e chiederebbe la collaborazione delle aziende sanitarie locali, perché decidano di collocare le ruote presso gli ospedali o dovunque ci possa essere personale che accolga i nascituri.
Nell’attesa che un’iniziativa del genere venga davvero seguita come merita, segnaliamo che, in alcune strutture, la ruota degli esposti non è mai andata in disuso.
C’è una ruota degli esposti anche a Napoli, al Policlinico Ferdinando I. In tutta Italia, al momento, ne esistono solo una cinquantina. Ciò che è necessario sottolineare sempre è che un bambino indesiderato può essere accudito da altri. Se viene partorito anonimamente in reparto o posto su una ruota degli esposti sarà salvo. L’importante è che non venga abortito o lasciato in strada, a morire orribilmente da solo!
Antonella Sanicanti
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