Regina Coeli, Papa Francesco richiama l’attenzione sull’amicizia: “Non vi chiamo servi, ma amici”

Ciascuno di noi è caro a Gesù e Lui stesso vuole che nessuno si perda: questo è il messaggio che Papa Francesco ha lanciato durante la catechesi del Regina Coeli di questa mattina in Piazza San Pietro.

A commento del brano del Vangelo di Giovanni di questa domenica, il Papa ci ha spiegato cos’è l’amicizia che Gesù dà a ognuno di noi.

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C’è una domanda particolare alla quale Francesco ci chiede di rispondere. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Davanti ad una Piazza San Pietro gremita di fedeli accorsi per ascoltarlo, Papa Francesco non ha lasciato interdetto nessuno, anzi. Nel suo consueto Regina Coeli domenicale, si è affacciato alla finestra del Palazzo Apostolico ed ha salutato coloro che lo attendevano. La sua catechesi di questa mattina ha preso spunto dal brano del Vangelo di Giovanni di oggi, basandosi su di una domanda in particolare: Cristo per me ha il volto di un amico o di un estraneo?

Papa Francesco e il Vangelo di oggi: “Non vi chiamo servi, ma amici”

Il tema centrale delle sue parole è l’amicizia, sia quella che abbiamo fra di noi, ma soprattutto quella fra noi e Gesù. Francesco parte da una frase del Vangelo: “Non vi chiamo più servi, ma amici”. Da qui, il Pontefice spiega come la parola servo sia diventata importante per Gesù, perché non rappresenta più una condizione “di servizio”, ma qualcosa di molto più importante.

“Fin da bambini impariamo quanto è bella questa esperienza: agli amici offriamo i nostri giocattoli e i doni più belli; poi crescendo, da adolescenti, confidiamo loro i primi segreti; da giovani offriamo lealtà; da adulti condividiamo soddisfazioni e preoccupazioni; da vecchi i ricordi, le considerazioni e i silenzi di lunghe giornate” – spiega il Papa.

Il Pontefice ci invita a guardare ai nostri amici e a ringraziare il Signore per averceli donati: “Un vero amico non ti abbandona, nemmeno quando sbagli: ti corregge, magari ti rimprovera, ma ti perdona e non ti abbandona!”.

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Quanto è importante l’amicizia di Gesù?

Ma la cosa più importante, Francesco la afferma con convinzione e decisione: Chiediamoci: che volto ha per me il Signore? Il volto di un amico o di un estraneo? Mi sento amato da Lui come una persona cara? E qual è il volto di Gesù che testimonio agli altri, specialmente a quelli che sbagliano e hanno bisogno di perdono?”.

Ci sprona a pensare, a riflettere, a porci delle domande non solo sul rapporto che ciascuno di noi ha con i propri amici, ma soprattutto come guardiamo il volto dei nostri amici e riconosciamo o meno la presenza del Signore. Per Gesù, conclude il Papa, “noi siamo persone care al di là di ogni merito e attesa”.

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