Commento al messaggio, 2 settembre 2017.
1° decina: Cari figli, chi potrebbe parlarvi meglio di me dell’amore e del dolore di mio Figlio? Ho vissuto con lui, ho patito con lui. Vivendo la vita terrena, ho provato il dolore, perché ero una madre. Mio Figlio amava i progetti e le opere del Padre Celeste, il vero Dio; e, come mi diceva, era venuto per redimervi. Io nascondevo il mio dolore per mezzo dell’amore. Invece voi, figli miei, voi avete diverse domande, non comprendete il dolore, non comprendete che, per mezzo dell’amore di Dio, dovete accettare il dolore e sopportarlo. Ogni essere umano, in maggior o minor misura, ne farà esperienza. Ma, con la pace nell’anima e in stato di grazia, una speranza esiste: è mio Figlio, Dio generato da Dio. Le sue parole sono il seme della vita eterna e seminate nelle anime buone portano diversi frutti. Mio Figlio ha portato il dolore perché ha preso su di sé i vostri peccati. Perciò voi, figli miei, apostoli del mio amore, voi che soffrite: sappiate che i vostri dolori diverranno luce e gloria. Figli miei, mentre patite un dolore, mentre soffrite, il Cielo entra in voi, e voi date a tutti attorno a voi un po’ di Cielo e molta speranza. Vi ringrazio.”
2 decina: Mio Figlio amava i progetti e le opere del Padre Celeste, il vero Dio; e, come mi diceva, era venuto per redimervi.
3 decina:Cari figli, chi potrebbe parlarvi meglio di me dell’amore e del dolore di mio Figlio?
Maria desidera farci comprendere l’amore e il dolore di Gesù, come queste due realtà erano entrambi presenti nel cuore e nella vita di suo figlio, lei desidera che comprendiamo come il dolore causato dalla irriconoscenza delle sue creature e l’amore per la loro salvezza si sono confrontati nel cuore di Gesù e come il suo amore era talmente grande che ha superato qualsiasi dolore. Nessuno meglio di Maria lo ha compreso, perché è la sua mamma che lo ama tanto, perché ha vissuto con lui e ha condiviso le sue gioie e i suoi dolori, soprattutto perché Maria ha sperimentato nel suo cuore lo stesso amore e lo stesso dolore di suo figlio e anche lei ha vinto il dolore con l’amore che viene da Dio: “Io nascondevo il mio dolore per mezzo dell’amore.” Anche in lei, come in Gesù, il desiderio per la nostra salvezza è più grande del dolore che le procuriamo con la nostra irriconoscenza.
4 decina:figli miei, apostoli del mio amore, voi che soffrite: sappiate che i vostri dolori diverranno luce e gloria… il Cielo entra in voi, e voi date a tutti attorno a voi un po’ di Cielo e molta speranza. Vi ringrazio.
5 decina: Cari figli… per mezzo dell’amore di Dio, dovete accettare il dolore e sopportarlo.
Maria desidera che, con la forza che viene dall’amore di Dio, accettiamo il dolore e lo sopportiamo, come ha fatto Gesù, come ha fatto lei. Maria desidera che impariamo ad offrire le nostre sofferenze unendole a quelle di Gesù, e fare così, di quel dolore, un’occasione di grazia. Sembra che Maria, nel suo messaggio, commenti il vangelo di oggi: “Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua…chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.” (Mt 16,24-25). Nella scuola di preghiera degli Apostoli della Pace, la Provvidenza ha già fatto maturare una preghiera che mette in pratica questo vangelo: “la nostra via crucis alla scuola di Gesù”, non è la preghiera di prima elementare come le semplici Ave Maria, è la preghiera della maturità cristiana che ci aiuta ad affrontare le nostre croci insieme a Gesù, soprattutto, se è fatta in modo quotidiano, ci dà la forza di vincere il male con il bene, fino a giungere con Gesù alla risurrezione. Molti di voi conoscono bene questa preghiera perché in questi anni l’avete fatta tante volte insieme a me, salendo il Krizevac, oppure nel cortile di Casa santa Maria Goretti, l’abbiamo pregata spesso nei nostri convegni, e anche nei nostri pellegrinaggi a Fatima, a La Salette… e in tanti altri luoghi. Tutti siamo consapevoli dall’efficacia di questa preghiera, e quando un gruppo nuovo arriva a Casa santa Maria Goretti e ne fa esperienza, si riempie di stupore e alla fine tutti ringraziano per aver trovato uno strumento di grande aiuto al loro cammino spirituale. Questa via crucis è un talento che non possiamo tenere solo per noi e il messaggio di oggi ci esorta a “trafficarlo”, infatti, sono tante le persone che possono trarre da questa preghiera forza e pace per affrontare le proprie sofferenze. Cari Apostoli della Pace si parte con un nuovo progetto, diffondere “la nostra via crucis alla scuola di Gesù”, per fare giungere a tanti questo strumento ci sarà bisogno di tempo e dell’aiuto dei tanti Apostoli della Pace, però partiamo subito e al più presto vi farò sapere come potete essere coinvolti ed essere utili a questo nuovo progetto della Regina della Pace, che vuole insegnare a tanti figli come si passa dalla croce alla risurrezione.
Il Signore Gesù vi benedica
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