La voglia di mettersi in gioco e di fare qualcosa che possa esser di vero aiuto, in questo periodo di pandemia, per i loro coetanei.
Quattro ragazzi, con il loro riparare pc usati e donarli, poi, ai ragazzi che non ne hanno uno per la Didattica a Distanza, è stato un gesto d’altruismo e di condivisione riconosciuto da tutti. Anche dal Presidente della Repubblica Mattarella che ha concesso loro una particolare onorificenza.
Alfieri della Repubblica Italiana a soli 18 anni grazie ad un loro progetto. Jacopo, Emanuele, Matteo e Pietro hanno fondato la PC4U.tech e, con la loro idea, hanno permesso a quasi 500 ragazzi, di studiare da casa ed avere un pc tutto per loro. Hanno creato questa piattaforma che he mette in contatto chi regala computer e chi, invece, ne ha bisogno per studiare.
Grazie a questa loro iniziativa, si sono visti riconoscere il merito anche dal Presidente Mattarella, lo scorso mese, “per aver ridotto il divario digitale” fra i ragazzi, durante il periodo della Didattica a Distanza.
I ragazzi, 18enni, hanno raccolto ben 500 pc che sono stati rigenerati e dati, in modo totalmente gratuito, a tutti coloro (specialmente loro coetanei) che, non avendo le possibilità economiche di permettersene uno, non potevano seguire le lezioni in Dad.
La loro idea, nata a maggio 2020, ha fatto passi da gigante fino ad arrivare alla creazione della piattaforma di condivisione vera e propria. Sulla piattaforma possono scrivere sia studenti che hanno bisogno di un pc o di un tablet, e sia famiglie o aziende che hanno dispositivi usati da donare. I 4 ragazzi “intercettano” la richiesta, ritirano i pc da rigenerare, li controllano con l’aiuto della rete di “Informatici senza frontiere“, li risistemano e poi li consegnano a chi ne ha bisogno.
Un’idea e un progetto premiato anche da Mattarella: “Ero sul treno con Matteo, stavamo andando a Roma per parlare della nostra iniziativa. Mia madre mi ha mandato un messaggio di congratulazioni, poi ne sono arrivati tanti altri. Lo abbiamo scoperto così. Mi sono commosso e ho subito fatto una videochiamata con mamma e papà” – ha raccontato, in un’intervista a Il Giornale, Jacopo, uno dei ragazzi.
Da una semplice iniziativa che ha mosso il cuore di tanti italiani. Perché a nessuno sia negato il diritto di studiare, neanche in Didattica a Distanza.
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ROSALIA GIGLIANO
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