Beata, la tata polacca che si è occupata di San Carlo Acutis quando era bambino e gli ha trasmesso i primi segni di fede racconta molte cose di lui.

Si chiama Beata, un nome che evoca la santità, abbastanza comune in Polonia. È polacca, infatti, la prima tata che ha avuto Carlo Acutis, diventato ufficialmente santo da poco più di una settimana. Lei è stata una figura molto importante nella sua vita, un forte riferimento nei primissimi anni della sua infanzia e ha certamente avuto un ruolo nel rapporto del piccolo Carlo con la fede.
Nei profili social ufficiali dedicati al Santo dei giovani, che forse diventerà anche il patrono di Internet, come è stato richiesto da più parti, pochi giorni prima della canonizzazione sono state pubblicate delle foto private che raccontano il legame di Carlo Acutis con la sua, all’epoca, giovane tata.
Beata, la tata di Carlo Acutis, e i primi segni della fede di un santo
Piccoli aneddoti e ricordi tenerissimi si affollano nella mente di questa ex babysitter che ormai è una donna adulta, ma all’epoca era solo una ragazza che con questo lavoro si manteneva in Italia. Beata Anna Sperczyńska ha rilasciato diverse interviste a media stranieri e ha raccontato varie cose di sè e soprattutto di Carlo bambino, così come lei lo ha conosciuto e accudito.

Assunta prima dai nonni di Carlo, ha lavorato come ragazza alla pari, arrivata in Italia dalla Polonia, in cerca di nuove esperienze. Di lei ha parlato molto spesso anche Antonia Salzano Acutis, la mamma di San Carlo. Mentre i genitori all’epoca non erano credenti, Beata aveva una radicata fede cattolica e non ha potuto fare a meno di trasmetterla al piccolo di cui si prendeva cura.
Trascorrevano molte ore del giorno insieme ed era inevitabile che l’attenzione non andasse anche alle cose sacre. Lei dal canto suo, ha notato come il bambino avesse una naturale attrazione verso tutto ciò che riguardava Dio e la Chiesa.
Aneddoti e ricordi di un bambino speciale
Tra i ricordi più importanti che Beata riporta c’è quello di quando insieme al piccolo Carlo è entrata nella chiesa di Santa Maria Segreta a Milano, quella in cui poi sarebbe stato celebrato il funerale di lui anni dopo. La prima volta ci sono entrati durante una passeggiata. Alla giovane babysitter è venuto spontaneo portare il bambino lì e parlargli di Gesù.

Ma inizialmente questo non era gradito ai genitori, che quando lo hanno scoperto l’hanno rimproverata. Carlo però, una volta conosciuto questo Gesù che poteva incontrare dentro le chiese, voleva andarci ogni giorno. Il suo desiderio era di salutarlo.
L’attrazione era spontanea e forte, come una chiamata nel cuore puro del bambino dove poi la fede è sbocciata e si è consolidata diventando salda e luminosa. Così la tata cominciò, con naturalezza, ad insegnare al futuro santo le prime preghiere. La prima che ha imparato è stato l’Angelo di Dio, in lingua polacca.
I primi incontri con Gesù e con la Madonna
Più avanti lo portava anche a Messa e fu lei a instillargli l’amore per Gesù presente nell’Eucaristia. L’incontro con il Signore e con i misteri della fede è avvenuto per Carlo proprio grazie a questa babysitter polacca. Beata gli parlò anche della Vergine Maria, mostrandogli l’immagine della Madonna Nera di Częstochowa, per la quale nutriva una grande devozione. Gli instillò anche l’amore per il Rosario.
La donna, che dopo gli anni in cui visse a casa Acutis si trasferì ma ha sempre mantenuto i contatti con la famiglia e tuttora si sente spesso per telefono con la mamma di Carlo, ha raccontato anche un altro episodio molto significativo. Una volta ha accompagnato il bambino ad una festa di compleanno.
Lei aveva la corona del rosario al collo e non era proprio un bijoux alla moda nella Milano degli anni ’90. Così alcuni bambini la prendevano in giro apertamente per questo. Ma Carlo, dolcemente, si è avvicinato alla sua tata e le ha detto che quella era la collana più bella del mondo.