In questa diocesi il boom di vocazioni scopriamo perchè

 

 

L’opera di evangelizzazione è alla base della religione cattolica e di conseguenza quella dei missionari è fondamentale per esportare il messaggio di Cristo e accrescere la comunità religiosa nel mondo. Una delle diocesi più attive nel mondo è sicuramente quella di Lahore (Pakistan) dove si contano oltre 500mila fedeli e dove la vocazione sembra in continua crescita.

A dimostrazione di ciò, recentemente, l’Arcivescovo Shaw ha dichiarato all’agenzia Fides che nel 2017 verranno ordinati sacerdoti altri 7 candidati: “La Chiesa cresce in numero. Quest’anno celebreremo l’ordinazione di sette nuovi preti, che hanno ultimato gli studi di teologia. Lo scorso anno abbiamo avuto cinque ordinazioni. Sono un segno di benedizione per noi. Il Signore ci dona nuove vocazioni e nuovi preti e accresce la fede nella nostra comunità”.

La crescita dell’influenza della religione cattolica in Pakistan non si denota solamente dal numero di ordinazioni annuali (5 lo scorso anno e 7 questo) ma anche dal lavoro che i sacerdoti già ordinati stanno svolgendo alacremente in quel paese, Monsignor Shaw ricorda come durante l’anno della Misericordia appena trascorso: “Nell’arcidiocesi abbiamo aperto due nuove parrocchie e nuove scuole cattoliche: un segno della misericordia di Dio verso il suo popolo e un segno di benedizione per noi. Tutti i fedeli ringraziano Dio per questi doni e hanno nel cuore una rinnovata speranza”.

Se la comunità cresce in numero e strutture non bisogna dimenticare che la diocesi di Lahore è anche responsabile del più grande flusso di pellegrinaggio nel paese orientale, quello al santuario dedicato a Maria Vergine di ‘Mariamabad’: “Migliaia di fedeli l’8 settembre compiono un lungo viaggio, anche a piedi, per raggiungere il santuario e implorare grazie dalla Vergine Maria. E’ una manifestazione di profonda fede”.

I numeri citati da Monsignor Shaw sono molto importanti, sopratutto se si pensa che in Pakistan i Cristiani sono vittime di persecuzione da parte dei Punjab e rischiano la vita pur di professare il loro credo pubblicamente. Da questo punto di vista il lavoro della diocesi è molto complicato perché si prende l’onere di rispondere alla violenza con il dialogo, ma sembra che anche da questo punto di vista si stiano facendo dei passi avanti: “La nostra risposta per neutralizzare la violenza è impegnarsi sempre più nel dialogo interreligioso che avvicina i credenti di fedi diverse. Tramite il dialogo tra leader religiosi, impariamo gli uni dagli altri, influenziamo in modo costruttivo la gente comune e ci impegniamo insieme per rendere il Pakistan un paese migliore”.

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