Padre Jozo, qual è il dono di Medjugorje?
I doni e i progetti divini rimangono sempre per noi un mistero, ma dai frutti prodotti possiamo in molti casi capirne lo scopo. Per esempio, dai frutti degli ultimi duemila anni si può comprendere lo scopo dell’incarnazione, resa possibile dalla scelta della Vergine Maria: un nuovo testamento, una nuova strategia della salvezza. L’Incarnazione ha ricondotto l’uomo nel centro della creazione e ha reso possibile che la grazia di Dio passi attraverso Cristo, attraverso l’uomo.
Ma veniamo all’oggi: si dice che l’umanità sta vivendo un tempo di grande crisi, ed è vero: ci sono tante difficoltà nella famiglia, nella scuola, nell’educazione, di fronte alle quali persino noi cristiani sembriamo aver perso le risposte, perché la mentalità comune ci ha influenzato, ha intaccato i valori della nostra fede. Tutto oggi è contro l’uomo, contro la natura: la politica, la scienza, l’informazione, con i mass media che sono inquinati come l’aria, come il cibo. Tutto è contro l’uomo: non possiamo dire che il Signore ha creato una mucca pazza, o una pecora malata… Il Signore non ha affidato il mondo così all’uomo. E triste constatare che l’uomo ha gestito male queste cose, che ha prodotto male. Ed è triste anche vedere che di fronte a tutto questo non diamo il massimo per porvi rimedio… il problema è che quando l’uomo esce dai suoi confini, non tiene conto del suo limite, perde di vista la sua missione e succedono cose gravi sulla terra.
In questa situazione anche la Chiesa ha sofferto e soffre. In questa situazione si sono verificati i fatti di Medjugorje. Ecco, dopo vent’anni si può cominciare a vedere quale è lo scopo di queste apparizioni della Vergine: milioni e milioni di persone che hanno incontrato la Madonna sono ritornate a Dio. C’è un fiume di grazia che è partito da Medjugorje e che ha raggiunto tutto il mondo, tutte le nazioni, tutte le comunità e le culture.
C’è chi dice che queste apparizioni sono un po’ lunghe… e che ciò è strano…
Ma come lunghe? Non lo sono affatto: ne abbiamo bisogno, e di più, perché la partita in cui ci giochiamo la nostra vita spirituale, fortunatamente, non è una gara cronometrica. Perché perdere tempo a chiedersi se le apparizioni sono o non sono lunghe: Maria è qui per indicarci la via, approfittiamone. Non è forse molto lungo il tempo necessario per disintossicare chi è diventato dipendente, «inquinato» dalla droga? Quanto ci vuole per purificare il suo sangue, per ricostruirne la mentalità, rimetterne in sesto il corpo e l’anima? C’è bisogno di tempo, c’è bisogno che Maria appaia.
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